Cesena, l'appello di 300 residenti alla banca: "Non chiudete il parcheggio"

Raccolta firme per gli abitanti di Macerone

I cartelli fuori dal parcheggio

I cartelli fuori dal parcheggio

Cesena, 13 settembre 2018 - I parcheggi pubblici non bastano e quello privato che da anni sta facendo da ‘valvola di sfogo’ alle necessità di residenti e avventori, si appresta a diventare a mezzo servizio. Così un gruppo di abitanti di Macerone ha deciso di prendere carta e penna e vergare 370 firme indirizzate alla filiale locale della Banca Sviluppo che a partire da domani, durante le ore serali e notturne, impedirà l’accesso al suo grande parcheggio privato. «A fianco di quel parcheggio – raccontano i promotori - si trova un edificio che ospita le sedi di quattro associazioni che contano complessivamente centinaia di soci, come il Cai o la Papa Giovanni XXIII: quando di sera questi gruppi organizzano i loro incontri non ci sono altri luoghi in grado di ospitare le auto degli avventori, che a questo punto si vedrebbero costretti a parcheggiare lungo la via Cesenatico per diverse centinaia di metri, con inevitabili conseguenze anche per la sicurezza stradale».

I firmatari avrebbero già avuto un incontro coi rappresentanti dell’istituto di credito che avrebbero motivato la decisione con ragioni di sicurezza. Fermo restando che la banca è ovviamente legittimata a regolarsi come meglio ritiene nella sua proprietà privata, i residenti chiedono di poter valutare la possibilità di compromessi che soddisfino tutte le parti in causa: «Se fosse necessario, siamo anche disposti a pagare una sorta di pedaggio per poter aver accesso all’area, togliendo nello stesso tempo la banca da qualunque responsabilità su ciò che avviene e all’interno dell’area in questione. Gli spazi pubblici sono inadeguati per soddisfare tutte le esigenze, per questo la collaborazione del privato è cruciale nell’interesse della comunità nella quale opera».

Con questo intento i firmatari della petizione chiedono di poter avere un altro incontro con i rappresentanti dell’istituto di credito: «Si potrebbero valutare diverse opzioni come la collocazione di una sbarra o di un cancello, abbinati alla concessione di chiavi o carte di accesso, in modo da regolamentare comunque il flusso dei veicoli, limitandolo ai soli utenti autorizzati».