Arturo e Loretta avanti così E la Baia compie 40 anni

Era l’anno dei Mondiali di Spagna, la coppia acquistò il locale che in breve tempo divenne un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina

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di Giacomo Mascellani

Uno dei locali storici della riviera compie quarant’anni. È il ristorante ’La Baia’ di Cesenatico, dove Arturo Simoncelli e la moglie Loretta Erbisti dal 1982 sono un punto di riferimento per i buongustai e gli amanti delle ricette marinare. Era l’anno dei Mondiali vinti dall’Italia in Spagna con il grande ct Enzo Bearzot alla guida di un gruppo di calciatori che sono entrati nella storia, del presidente della Repubblica Sandro Pertini che a Madrid gioiva a braccia aperte e di un’epoca in cui si cercava di dimenticare il grigiore e il piombo degli anni ’70, per dare colore ed energia agli anni ’80.

Arturo all’epoca aveva 30 anni e sua moglie Loretta era una bella ragazza come se ne vedevano poche in giro. Inizialmente dopo aver acquistato il locale, la coppia lo affittò, per poi decidere di prenderne le redini e impostare la cucina esclusivamente su piatti a base di pesce fresco. Il successo non tardò ad arrivare e da allora ’La Baia’ si è imposta come un punto di riferimento, emergendo come locale alla moda, che nel tempo si è rinnovato (ora c’è persino una pescheria a vista dove è possibile scegliere i pesci da far cucinare dallo chef), mantenendo sempre la tradizione.

La maggior parte delle persone a 70 anni è già in pensione, ma Arturo non ci pensa affatto, anche se non nasconde le difficoltà di un momento duro per tutti: "Il rincaro delle materie prime e le bollette pazze ci mettono in difficoltà, ma teniamo botta. Abbiamo vissuto un’estate bellissima, lavorando in pieno, con la fila dei clienti che si contendevano i tavoli in pedana. Fino a quando le forze mi reggeranno, io e mia moglie rimarremo al comando".

In 40 anni ci sono stati anche degli scogli duri da superare, ma Arturo e il suo staff hanno sempre retto: "Uno dei momenti più duri è stato quando lo Stato ci ha inserito fra gli ’incamerati’, considerando suo non soltanto il suolo demaniale dove è stato costruito il locale, ma anche il ristorante stesso. Ci sono arrivate richieste di oltre 60mila euro all’anno di canone per un bene costruito da noi, un’ingiustizia per far fronte alla quale abbiamo combattuto 15 anni con i nostri legali, ma ce l’abbiamo fatta".

Loretta, che strizza l’occhio ai social e promuove sempre il locale anche con gli strumenti moderni, è molto legata all’attività: "In questi anni abbiamo ricevuto tante offerte per l’acquisto del nostro ristorante, ma di farci da parte non ne vogliamo sapere. Questa è la nostra vita e siamo contenti di avere uno staff molto valido. Il problema della carenza di personale è sentito, ci sono ragazzi che chiamano e poi non si presentano neppure al colloquio, quindi non è solo una questione di voglia di lavorare, ma anche di mancanza di educazione".