Associazioni, scontro sulle nomine Confesercenti sta con gli artigiani

Le Confcommercio di Forlì, Cesena e Rimini rifiutano l’intesa su Carlo Battistini come presidente. Fra dieci giorni il mondo economico deve comunicare i nomi dei ventidue rappresentanti

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È un braccio di ferro all’interno delle associazioni della piccola e media impresa quello che complica il rinnovo delle cariche della Camera di commercio. Da una parte le Confcommercio di Forlì, Cesena e Rimini, dall’altra le associazioni artigiane (Cna e Confartigianato) più Confesercenti: schieramenti ieri plasticamente rappresentati ciascuno da una propria nota, con i commercianti spaccati. Le altre realtà rappresentate, dall’agricoltura all’industria, per ora restano in secondo piano. È un fatto nuovo, anche per questo suscita interesse.

Fino agli anni ’80, gli enti camerali erano in sostanza ’feudi’ democristiani e le nomine rientravano nell’ambito politico. In seguito è emerso il ruolo delle associazioni di categoria, ma di solito la scelta del presidente e dei consiglieri era frutto di alcuni incontri fra gli addetti ai lavori e tutto o quasi filava liscio. Con la riforma Renzi gli accorpamenti hanno ampliato i territori – a Forlì-Cesena si è aggiunta Rimini – e ridotto i rappresentanti: ciò comporta l’esigenza di accordi, che ’sacrificano’ qualcuno. Nel caso della Camera della Romagna gli organi sono scaduti a dicembre, ma restano in carica fino a giugno. L’altro ieri si è consumato l’ennesimo muro contro muro fra i due blocchi all’interno delle associazioni del commercio e dell’artigianato.

"Il tavolo della piccola impresa ha condiviso il progetto strategico per la Camera di commercio e ricercato una unitarietà sulla governance a partire dal candidato alla presidenza – sostengono Confesercenti, Cna e Confartigianato di Forlì, Cesena e Rimini – . Nell’ultimo incontro, sia pure nel rispetto delle differenze e con grande spirito di responsabilità, ci siamo democraticamente espressi ed è emersa la candidatura di Carlo Battistini, che da ora è il candidato del tavolo". Il nome dell’ex vicesindaco di Cesena è stato così avanzato pubblicamente per la prima volta, sostenuto anche da Confesercenti che pure in una prima fase aveva avanzato il nome del proprio direttore forlivese Corzani. I numeri sono dalla loro parte, e così concludono: "Continueremo il percorso avviato di confronto con tutti i settori per arrivare nei tempi e nelle modalità stabilite dalla legge al rinnovo camerale".

Le posizioni sono distanti, come si legge nella nota della Confcommercio di Forlì, firmata dal direttore Alberto Zattini e dal presidente Roberto Vignatelli: "Al ’tavolo’ abbiamo avanzato una solo richiesta, irrinunciabile: il presidente dovrà essere, a nostro giudizio, un rappresentante della piccola e media impresa, se possibile del settore commercio". Segue un affondo con venatura polemica: "Avremmo accettato la candidatura di un rappresentante delle associazioni artigiane (dal presidente al direttore), ipotesi questa checi avrebbe portato a una serena valutazione che si poteva concludere con un voto di maggioranza del tavolo stesso.

Tra i gruppi dirigenti di Cna e Confartigianato di Forli, Cesena e Rimini non ci sono figure apicali in grado, con le giuste competenze, di assolvere al ruolo di presidente?". A questo punto le associazioni hanno una decina di giorni per comunicare alla Regione i nomi dei 22 loro rappresentanti nel consiglio camerale: ma l’intesa non c’è e se salta l’apparentamento (le intese fra settori e territori) per iniziativa delle Confcommercio gli equilibri cambieranno, pare a favore del Riminese.

Fabio Gavelli