"Cesena, alunni autistici ancora esclusi dalla scuola"

L’associazione ‘Voce all’autismo’ denuncia la mancanza di insegnanti di sostegno: "Ci sono ragazzi che non possono tornare in classe"

Alunni in classe (foto di repertorio)

Alunni in classe (foto di repertorio)

Cesena, 27 settembre 2020 - Se l’avvio della scuola stenta ad ingranare e per la maggioranza degli studenti è fonte di vari motivi di disagio, aggravati dalle necessarie misure anti Covid, c’è una vasta categoria di allievi disabili, da quegli psichici a quelli fisici, che ancor di più patisce per ritardi e inadempienze. A evidenziare la criticità rappresentata nello specifico, dalla mancata nomina di insegnanti di sostegno, è l’associazione ‘Voce all’autismo’, denominazione oggi più che mai, e tocca dire purtroppo, calzante, e rispondente all’esigenza di rendersi interpreti di coloro che non sempre possono usare la parola come strumento di comunicazione. Sono 33 i genitori di Forlì-Cesena di altrettanti minori affetti da autismo, associati alla Onlus, che denunciano l’assenza, nelle scuole frequentate dai loro bambini e ragazzi, di figure professionali di sostegno.  

"Ci sono alunni autistici – afferma la presidente dell’associazione Silvia Casali -, che non hanno potuto ancora varcare la soglia della scuola e addirittura alcuni che da 6-7 mesi, dal lockdown insomma, non ricevono alcuna forma di istruzione scolastica, perché la loro disabilità non consente di seguire la didattica a distanza. La situazione annosa dei ritardi nella assegnazione delle cattedre, quest’anno avrebbe richiesto un atteggiamento più responsabile e previdente, ma ci si è concentrati più su aspetti marginali, quali i banchi con le rotelle, che sulle esigenze primarie di tutti gli studenti: avere a tempo debito, gli insegnanti".

Silvia Casali è madre di un ragazzo che frequenta la terza media di via della Resistenza, ed è anche membro del consiglio di istituto, per cui non punta certo il dito contro il dirigente scolastico, a suo dire "parafulmine di tutte le lagnanze per vari disservizi, anche di quelli che non gli sono imputabili". "Vorrei anzi sottolineare – continua – come presidi e direttori si facciano portavoce delle necessità dei nostri ragazzi e dei disabili, ma i ritardi delle nomine e la gestione delle graduatorie competono al Ministero dell’Istruzione. Alcuni docenti, per senso di responsabilità non hanno aderito allo sciopero indetto dai sindacati, per giovedì e ieri, perché le misure sanitarie non consentono come in passato, la distribuzione degli scolari in altre classi in caso di assenza del professore, ma la mancanza degli insegnanti di sostegno pesa su tutta la classe, e a scapito della inclusione di un allievo un po’ speciale che ha bisogno magari di attività differenziate, non regge tante ore seduto al banco, e comunque necessita di un piano educativo individuale".

"Rispetto ad altre province o Comuni, noi a Cesena – ribadisce la presidentessa - , possiamo anche contare su figure di supporto, garantite appunto dal Comune: assistenti di base che in questi momenti suppliscono all’assenza dei docenti di sostegno. Ma ogni cambiamento alla routine, ogni regola come il distanziamento fisico e l’uso della mascherina rappresentano per gli autistici motivo di destabilizzazione e una figura di supporto serve anche a contenere tali ansie".