Morta di Covid a Cesena: la badante bielorussa non era vaccinata

Era rientrata a Minsk da pochi mesi dopo il pensionamento. Ha lavorato a Cesena per vent’anni. Anche uno dei suoi due figli si è contagiato ed è ricoverato in terapia intensiva in ospedale

Tatiana Mikhailovna, 70 anni, per vent’anni badante a Cesena, con Mascia Samarokava

Tatiana Mikhailovna, 70 anni, per vent’anni badante a Cesena, con Mascia Samarokava

Cesena, 26 ottobre 2021 - Si è spenta a Minsk, capitale della Bielorussia, Tatiana Mikhailovna, 70 anni, che dal 2000 viveva a Cesena dove faceva la badante. Già vicedirettrice dell’orfanotrofio n.5, la donna aveva lasciato la sua Patria per venire a lavorare qui presso diverse famiglie con anziani e guadagnare ciò che ha consentito al marito e ai due figli rimasti in Bielorussia, di costruire una casetta che sarebbe dovuta servire per una vecchiaia serena. A luglio la donna era andata in pensione e tornata definitivamente in Patria, ma il Covid non le ha permesso di attuare i suoi piani. Tatiana non era vaccinata per scelta.

Coraggiosa e caparbia, che tante difficoltà aveva incontrato nella vita, non aveva invece trovato il coraggio di sottoporsi a vaccinazione, nonostante a Minsk sia in atto una nuova, forte ondata di contagi. Il virus si è anche accanito su uno dei due figli, Armen, attualmente in terapia intensiva in un ospedale della capitale.

Tatiana Mikhailovna era stata nel 1996 la prima accompagnatrice e poi negli anni la più assidua nei viaggi di risanamento, dei gruppi di minori bielorussi accolti temporaneamente presso famiglie di Cesena e della Romagna grazie a progetti della Onlus Piccolo Mondo. Cesena era dunque diventata dapprima la meta dei viaggi organizzati e consentiti da accordi bilaterali, poi, la sua città di adozione e da qui si relazionava con il centinaio di ragazze e ragazzi che nel tempo sono diventati cittadini cesenati grazie alle adozioni da minorenni o maggiorenni, o hanno ottenuto visti di studio o di lavoro.

Tornata a Minsk aveva ripreso i contatti con le ex docenti di quel grande orfanotrofio solo di recente soppresso, il più vecchio e popoloso di Minsk, che accoglieva 300 ospiti dai 6 ai 18 anni.

Chi ha tenuto contatti stretti con "Tatianona", così simpaticamente era appellata per via delle sue forme generose, è Mascia Samarokava, 35 anni a Cesena da 21: "Tatiana pareva severa, ma per me è stata, prima della mamma italiana, una madre sostitutiva a quella biologica, assente per incapacità educativa e varie fragilità. Io sono una ex bambina dell’internat 5 e lei mi ha accolto, sfamato, educato, dato insegnamenti preziosi. Ero io oggi che insistevo per convincerla a vaccinarsi. E sono stata io a dare l’indicazione all’altro figlio, Artsiem di seppellire la madre nel nuovo cimitero sorto accanto all’ex internat n.5, dove tanti bambini hanno goduto delle amorevoli attenzioni di Tatiana, ma anche dei suoi saggi rimproveri. So che così avrebbe voluto".