Bancarotta Ac Cesena, archiviate parzialmente le accuse a Valentini

L’ex direttore generale resta comunque indagato per aver firmato le compravendite dei calciatori per le plusvalenze

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di Paolo Morelli

L’Inchiesta giudiziaria sul fallimento dell’Associazione Calcio Cesena è in dirittura d’arrivo. Le indagini preliminari sono state chiuse il 16 novembre scorso e da allora i 22 indagati hanno presentato memorie difensive, documenti e hanno chiesto di essere interrogati. Ora è iniziata l’ultima fase, nella quale potrebbe essere definita la posizione di alcuni indagati senza la necessità di ricorrere al processo. E’ il caso di Gabriele Valentini, ex direttore generale dell’Ac Cesena, che ha chiesto e ottenuto l’archiviazione di parte delle accuse che gli erano state contestate. Il 15 marzo scorso il giudice delle indagini preliminari Michele Lubrano ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Forlì, sottoscritta dai pubblici ministri Filippo Santangelo e Francesca Rago, di archiviare alcune delle accuse.

"La Procura della Repubblica – spiega l’avvocato Alessandro Sintucci, difensore di Gabriele Valentini –, pur ritenuta pacifica la carica di direttore generale rivestita da Gabriele Valentini, ha deciso, anche sulla base delle osservazioni ed allegazioni svolte dalla difesa, che l’indagato non abbia contribuito alla causazione dl dissesto attraverso operazioni dolose consistite nella contestata condotta di evasione fiscale nè che lo stesso debba rispondere per aver aggravato il dissesto societario astenendosi dal richiedere il fallimento della società AC Cesena Spa. Medesima conclusione pare essere stata assunta dalla Curatela del fallimento che non ha promosso azione civile di risarcimento danni nei confronti del direttore generale. Gabriele Valentini dovrà però rispondere del reato di false comunicazioni sociali - anche in merito alla posizione del Chievo Verona Srl - per aver sottoscritto i contratti di cessione dei calciatori e conseguentemente contribuito alla esposizione di fatti materiali rilevanti non corrispondenti al vero- le cosiddette plusvalenze da cessione di diritti per prestazioni calciatori, ritenute inesistenti -, condotta che avrebbe concorso ad aggravare il dissesto già in atto della società".

Par di capire che la posizione di Gabriele Valentini, così alleggerita di una parte delle accuse, potrebbe sfociare in una richiesta di patteggiamento che, se accolta, trasformerebbe l’indagato in un testimone che in Tribunale potrebbe contribuire a sostenere le tesi dell’accusa nei confronti degli altri imputati. Una manovra che potrebbe riguardare anche altri indagati.