Case Castagnoli, svaligiato nella notte il bar di Antoniacci

Sfondata la porta a vetri del locale dell’ex calciatore

Michele Antoniacci davanti alla porta già sostituita

Michele Antoniacci davanti alla porta già sostituita

Case Castagnoli (Cesena), 10 settembre 2017 - Un mazzo di carte, un tagliere di affettati e una buona bottiglia. Ottimo assortimento, ottenuto a costo zero. Nella notte tra venerdì e sabato i ladri hanno preso di mira il bar Zanzibar a Case Castagnoli, gestito da Michele Antoniacci, volto noto per gli appassionati di calcio cittadini, che prima di spostarsi dietro al bancone, ha passato anni vestendo maglie di diverse squadre del territorio, su tutte il Cesena Calcio, alla cui corte è cresciuto passando dalle compagini giovanili per poi arrivare in prima squadra, negli anni in cui in panchina sedeva Giuseppe Iachini.

«L’allarme è suonato poco prima delle due di notte – racconta Antoniacci – e in pochissimi minuti sono riuscito a raggiungere il bar. Purtroppo sono comunque arrivato tardi. I ladri hanno praticato un foro utilizzando una sorta di compasso che è riuscito a indebolire il vetro antisfondamento, poi mandato in frantumi. Una volta dentro, hanno agito con grande velocità».

Quando il gestore ha raggiunto il bar si è accorto che era stato sottratto il fondo cassa (circa cento euro), ma che mancavano anche alcuni prodotti dalla dispensa. «Evidentemente il bottino prelevato era troppo misero per le aspettative dei ladri che così hanno deciso di guardare altrove: dal frigorifero sono scomparsi un paio di prosciutti e un salame, mentre dai ripiani dietro al banco è stata sottratta una bottiglia. Ma non basta, perché a tutto questo si è aggiunta la beffa finale: il furto di un mazzo di carte da ramino».

Che magari è servito ad allietare il banchetto allestito dagli sgraditi visitatori al termine del colpo. Antoniacci gestisce il bar Zanzibar da circa un anno e mezzo e in questo lasso di tempo è già stato visitato dai ladri due volte: «E’ frustrante lavorare in questo modo, passare le notti sapendo che il telefono può suonare da un momento all’altro perché qualcuno mette le mani sui miei beni. E’ vero, il valore sottratto non è alto, ma a quello ci sono da aggiungere i costi di riparazione della porta e soprattutto il crescente senso di insicurezza. Quello non ha prezzo».