Bar e ristoranti secondi in Italia per rincari

Indagine dell’Unione consumatori, Forlì-Cesena (+8,1%) dietro Verona. Le associazioni: "Rialzi molto inferiori ai costi di gestione lievitati"

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di Andrea Alessandrini

Nell’estate del caro bollette e dell’inflazione galoppante, il settore della ristorazione provinciali di Forlì-Cesena sarebbe sul podio dei rincari, stando a quanto emerge da un’indagine dell’Unione nazionale dei consumatori che ha stilato la classifica delle città capoluogo di provincia con i maggiori incrememnti per quanto riguarda i servizi di alloggio e ristorazione, elaborando i dati Istat relativi al mese di luglio.

Per i servizi di ristorazione e (ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria) a fronte di un’inflazione annua pari al 4,8%, la vetta dei rincari è stata identificata a Verona con l’8,8%, tallonata appunto da Forlì-Cesena con l’8,1% e da Brescia con il 7,9%.

Per quanto riguarda invece i servizi di alloggio (alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù) l’incremento annuo rispetto luglio 2021 è del 12,7%. Ma le associazioni di categoria locali hanno di che eccepire.

"Premesso che vorrei valutare come è stata fatta l’indagine, Fipe Confcommercio cesenate - afferma il presidente Angelo Malossi– può assicurare che rincari dei ristoranti sono ben al di sotto di quelli dei costi delle materie prime, delle utenze e dei trasporti e più in generale dei costi complessivi di gestione. I rincari al tavolo sono in generale contenuti, anche perché i ristoratori non possono permettersi di perdere la clientela. Inoltre nel nostro territorio la ristorazione ha costi storicamente inferiori da sempre rispetto ad altri. Tra materie prime ed energia carissime, mancanza di personale, postumi dei lockdown i ristoranti stanno facendo sforzi notevoli per ripartire".

"Per quel che riguarda il costo gli alloggi – afferma Graziano Gozi, direttore di Confesercenti cesenate - e la riviera romagnola è riconosciuta come fortemente competitiva in termini di prezzo. Forlì-Cesena sarebbe al secondo posto in Italia per i rincari nel settore ristorazione? Se consideriamo gli aumenti energetici e delle materie prime, adeguamenti dei prezzi sono fisiologici. Le differenze rispetto ad altre città sono dello zero virgola, per cui poco significativi. Ma va considerato quale era il punto di partenza. Il nostro territorio ha infatti mediamente, un buon rapporto qualità prezzo, non certo superiore rispetto ad altre realtà, e competitivo anche con Paesi turistici come Francia o Spagna".