di Luca Ravaglia Dieci centesimi. E’ la differenza tra l’importo minimo e quello massimo proposto per un litro di benzina nei vari impianti di carburante della città: da 1,98 a 2.08 euro, con la stragrande maggioranza stretta in una forbice ancora più ridotta, ricavata indicativamente a metà strada. Per il gasolio invece, si balla tra l’1,97 e i 2,06 euro, con un divario dunque ulteriormente ridotto a 9 centesimi al litro. Che a dirla così magari sembrano pochi, ma che tradotti in un pieno assumono una connotazione ben diversa. "Ormai - commenta Ercole Canducci dell’impianto Tamoil di via Cesenatico - anche nelle auto con un serbatoio di dimensioni ridotte, rabboccare fino all’orlo significa spendere un centinaio di euro. Cifre impensabili fino a poco tempo fa e che purtroppo potrebbero non aver raggiunto il tetto massimo. Perché se il Governo toglierà il sostegno pubblico legato al taglio delle accise, in queste condizioni passare da quota due euro al litro a due e euro e mezzo è un rischio tutt’altro che remoto". Il ‘muro’ dei due euro continua in effetti a essere la soglia psicologica che alcuni gestori riescono ancora a mantenere a ribasso. Tra questi c’è lo stesso Tamoil di Canducci, dove il listino della benzina è inchiodato a 1,99 euro (il diesel è invece un soffio sopra, a 2.02). Tornando ad analizzare i tabelloni esposti fuori dai distributori e ribadendo per l’ennesima volta che il Carlino non intende stilare classifiche inappellabili, ma piuttosto tracciare un trend dell’andamento dei prezzi e che qualche offerta particolarmente conveniente potrebbe essere sfuggita all’indagine, le cifre più basse gravitano su impianti che fanno della battaglia sul prezzo il loro cavallo di battaglia (anche se le differenze di qualche mese fa sono svanite...). Al Conad Montefiore la benzina è ferma a1,96 euro al litro, l’impianto Energia ...
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