Bici elettriche a Cesena: "Acquisti quintuplicati"

Ditte locali, affari d’oro: "Mercato in espansione, anche per city e mountain-bike". Ma adesso è difficile trovare componenti e accessori

Luca Amilicia, manager di Oli eBike Systems che progetta sistemi per bici elettriche e app

Luca Amilicia, manager di Oli eBike Systems che progetta sistemi per bici elettriche e app

Cesena, 17 ottobre 2021 - "Scivola sulla strada come sul filo di un rasoio, inclinandosi con grazia nelle curve, dondolando in salita e gettandosi a occhi chiusi verso le verdi vallate, verso l’abisso delle pianure assolate". Così, nel 1949, lo scrittore Curzio Malaparte spiegava il fascino della bicicletta come mezzo in grado di restituire la libertà e garantire la totale immersione nel paesaggio circostante. Sono due delle tante caratteristiche che hanno favorito, soprattutto all’indomani della pandemia, il boom di vendite delle due ruote.

Un’esplosione confermata dai numeri: nel 2020, in Europa, sono stati venduti ventidue milioni di bici, di cui oltre due milioni in Italia. Il trend positivo, naturalmente, ha interessato anche le aziende dell’area di Forlì-Cesena, che l’ultimo rapporto Artibici di Confartigianato aveva collocato al terzo posto – dopo i ‘colossi’ Bolzano e Sondrio - tra le province a maggior vocazione produttiva ‘ciclistica’ in Italia.

"L’espansione del settore è dovuta soprattutto alla crescita della mobilità urbana. Sempre più persone scelgono la bicicletta, anziché l’auto o i mezzi pubblici, per muoversi in città. E si tratta in gran parte di bici a pedalata assistita", dichiara Luca Amilicia, manager di prodotto e referente marketing di Oli eBike Systems, la divisione della multinazionale modenese Oli che, proprio a Cesena, progetta e realizza sistemi completi per bici elettriche.

"Le e-bike rappresentano una soluzione intelligente in contesti di mobilità congestionata, ma non solo: l’elettrico domina anche i settori dello sport e del cicloturismo. Non a caso, le e-mountain bike sono state il secondo segmento di mercato più venduto nel 2020. Un altro segmento in rapido sviluppo è quello delle bici da carico per il trasporto merci, la cosiddetta ‘logistica dell’ultimo miglio’. E non dimentichiamo il bike sharing, che funziona spesso da banco di prova per chi intende abbandonare l’auto a favore delle due ruote".

Un’attenzione inedita nei confronti delle piste ciclabili da parte delle istituzioni, nonché il bonus bici in vigore nel 2020, hanno certamente contribuito all’impennata di vendite, come sostiene Vincenzo Modugno, direttore marketing di Mbm cicli, ditta cesenate specializzata nell’assemblaggio di biciclette per la mobilità urbana.

"Nel 2020 abbiamo realizzato il 50% in più di fatturato rispetto al 2019. E nei primi nove mesi del 2021 abbiamo già superato il fatturato registrato l’anno scorso. Ma ciò che davvero impressiona sono i numeri relativi all’elettrico", spiega.

"Siamo passati – prosegue Modugno – dalle circa mille e-bike vendute nel 2018 alle cinquemila del 2020, fino alle 6.500 già consegnate al 30 settembre 2021. L’obiettivo che ci poniamo per il 2022 è ambizioso: puntiamo a vendere 20mila bici elettriche e 90mila tradizionali". Sulle previsioni di ulteriore espansione del settore, con le positive ricadute anche in termini di nuova occupazione e sviluppo dell’indotto sul territorio, pesa però la difficoltà di approvvigionamento di componenti e accessori, dovuta alla crisi globale delle materie prime e, in particolare, alla carenza di microchip.

"Stiamo attraversando un tunnel di cui non si intravede ancora la fine", ammette Amilicia. L’unica via d’uscita potrebbe essere il rafforzamento della filiera produttiva europea, per diminuire la dipendenza dalle forniture asiatiche: "diamo la priorità a fornitori italiani", concorda Modugno, "ma nel prossimo futuro occorrerà investire di più per migliorare la loro capacità produttiva".