Ragazze bloccate in Perù, confinata in ostello mentre il Paese è in rivolta

Il racconto di Giulia Opizzi, 21enne di Cesenatico rimasta nel paese sudamericano nel caos dopo un tentativo di golpe

Chancis (Perù), 16 dicembre 2022 - Stanno bene ma non sono ancora libere le quattro ragazze italiane, tre romagnole e una toscana, che durante la loro vacanza in Sud America sono state bloccate in Perù, coinvolte nei tumulti e nelle manifestazioni scoppiate dopo il golpe che ha portato al fermo del presidente Pedro Castillo. Sono Giulia Opizzi, 21 anni, di Cesenatico, le sorelle Federica e Lorella Zani di Cotignola e Martina Meoni di Firenze.

Leggi anche Italiane bloccate in Perù dopo i disordini: "Aiutateci, siamo senza bagno né soldi" 

Giulia Opizzi
Giulia Opizzi

Giulia Opizzi, come state?

"Siamo riuscite a riposare, ci troviamo sempre nello stesso paese, a Checacupe nella provincia di Chancis, dove siamo alloggiate in un ostello".

Come vi siete trovate in questa situazione?

"Siamo partite tutte assieme da Milano il 27 novembre, con un volo per un itinerario in cui dovevamo viaggiare in tutto il Perù, per poi visitare la Bolivia, il Cile e l’Argentina, sino a febbraio 2023".

Siete assicurate per questo lungo viaggio?

"Si, abbiamo un’assicurazione e rispetto a tanti altri viaggiatori siamo avvantaggiate".

Quando vi siete accorte di essere in una situazione tanto pericolosa da non potervi muovere?

"Il viaggio è stato tranquillo per due settimane, da Lima ci siamo spinte verso il sud del Perù, poi abbiamo fatto, ritorno e ci siamo dirette a Cuzco, un’altra grande città peruviana, dove ci siamo dirette verso la Bolivia; in quest’ultimo tragitto lunedì abbiamo avuto i primi problemi legati alle manifestazioni di protesta degli agricoltori, ma non pensavamo di trovarci senza cibo, acqua e servizi igienici".

Come vivete i tumulti, cosa li hanno causati?

"Qui dove siamo ora ci sono soltanto agricoltori, i quali protestano e molti chiedono che il congresso cada, per liberare Pedro Castillo e andare al voto in libertà, in sostanza chiedono elezioni libere".

Come si comporta la gente peruviana con voi?

"Sono brave persone, manifestano ma nei nostri confronti non sono violenti, tuttavia non ci fanno passare con i pullman e non ci consentono di raggiungere il confine con la Bolivia dove eravamo diretti".

Secondo le ultime notizie, essendo stato proclamato lo stato di emergenza, voi difficilmente raggiungerete la Bolivia e potrete continuare il vostro viaggio. "

Lo stato di emergenza è stato proclamato per 30 giorni, ma noi vediamo il lato positivo, perchè ciò permette ai militari di spostarsi e liberare le strade, quindi speriamo di poterci muovere e di tornare a Cuzko, confidando poi in un imbarco in aeroporto".

Cosa vi manca?

"Non possiamo fare pagamenti elettronici e siamo quasi senza moneta contante".

Avete contatti con il Governo italiano?

"Si e sono stati importanti, la Farnesina si è attivata immediatamente e anche l’ambasciata, che ci ha aiutato per trovare l’ostello; diversamente non avremmo potuto nemmeno mangiare".

Quanto pagate nell’ostello?

"Il costo giornaliero di ogni letto è 25 sol, che sono più o meno 6-7 euro".

E per il mangiare quanto spendete?

"All’interno dell’ostello c’è un piccolo ristorantino, decidono loro cosa cucinare ed un pasto completo costa 5 sol, circa 1,5 euro".

Per voi quel menù deve essere stato come una cena principesca.

"Dopo due giorni mercoledì sera per la prima volta siamo riuscite a mangiare decentemente con riso, pollo, verdure e zuppa; tutto buono".

Quanto denaro contante vi è rimasto in tasca?

"Poco più di 160 sol, circa 40 euro".

Adesso cosa vi aspettate?

"Prospettive certe sulla tempistica non ne abbiamo, attendiamo una riunione del Governo del Perù, poi speriamo che si risolva la questione, speriamo arrivino più militari per liberarci il più presto possibile, nel frattempo la Farnesina e l’ambasciata sappiamo che stanno lavorando".

Una volta libere tornerete in Perù?

"Si, torneremo qui, sono fantastici, anche gli italiani che vivono qui sono delle brave persone, peccato per chi è al potere e causa questi problemi".