"Boom di commesse, ma manca il personale"

La meccanica di precisione vola. Soldati (Mpc): "Chi si rivolgeva in Asia con la guerra dà il lavoro noi, però ci servono nuovi addetti"

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di Andrea Alessandrini

La notizia buona è che – con lo scoppio della guerra – sono aumentate le commesse. Quella cattiva è che manca la manodopera e le imprese della meccanica di precisione, cittadella di eccellenza in Romagna, sono tra l’incudine e il martello: prenderle o no? A rallegrarsi e dolersi insieme del ’cul de sac’ è Stefano Soldati, imprenditore cesenate dell’azienda Mpc (Meccanica di precisione cesenate), con lo stabilimento a San Giorgio .

Come mai aumentano le commesse con la guerra?

"I committenti non si rivolgono più ai paesi asiastici, cercano le forniture in Europa chiedendo tempi celeri e naturalmente massima qualità, pronti anche a pagare di più la manodopera. Sono troppi sei mesi di attesa per la consegna consegna e oltremodo onerosi i costi dei container. Ciò avvantaggia anche le imprese del settore cesenate e romagnole e i contoterzisti come noi. Io sono titolare di Mpc dal 2013 dopo averne condiviso le redini con altri quattro soci, in un’azienda dove mossi i primi passi come stagista, e devo dire che questo è uno dei momenti più propizi, ma il problema è che prendendo le commesse ci assumiamo dei rischi che non ci fanno dormire la notte".

Che cosa significa?

"Che io ho quaranta collaboratori, non sono pochi, ma sono insufficienti per far fronte alle commesse che abbiamo ricevuto per lo più nel settore elettromobilità nel campo agricolo e industriale. Ci stiamo dando da fare in tutti modi per reperire dei giovani ma è un’impresa complessa".

Cercate operai ad alta specializzazione?

"Li formiamo noi all’interno ed è un percorso di anni, perché ci si impratichisce lavorando. Cerchiamo all’inizio soprattutto giovani di buona volontà, con voglia di lavorare, gratificati dal poter avere un lavoro sicuro in cui poter crescere, ma è sempre più difficile trovarli. Altri colleghi che operano nella meccanica di precisione hanno le stesse difficoltà.".

Come se lo spiega?

"Si tratta anche di disponibilità al sacrificio. Il nostro clima aziendale è molto accogliente, noi diamo anche incentivi a chi fa figli, abbiamo cura del capitale umano. Il sabato si lavora al mattino, ma a turno. Il punto è che la propensione e l’attitudine alla fatica sono diminuite. Ho dipendenti nati all’estero che hanno più ’fame’. Ero anche io come loro, quando iniziai da stagista: quel lavoro volevo azzannarlo. Forse qualuno pensa che ci si sporchi troppo a fare questo mestiere, ma non è vero; ma se anche fosse, ci si pulisce".

Se non trova il personale come onora le commesse?

"Non è mai successo che Mpc ne abbia rimandata indietro una, troveremo il modo".