
Si rifiutava di indossare il velo per coprirsi il capo, per questo veniva punita da un padre violento
Cesena, 6 giugno 2025 – Si rifiutava di indossare il velo per coprirsi il capo, per questo veniva punita da un padre violento. Una storia accaduta a Cesena, due anni e mezzo fa. Ora a processo, accusato per abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti, c’è un padre 50enne residente a Cesena, originario del Bangladesh. La vittima è la figlia 16enne che, all’epoca dei fatti, aveva 14 anni. La ragazza si trova attualmente in una comunità protetta, lontana dalla famiglia di origine. I fatti, ripercorsi ieri in tribunale a Forlì, hanno origine nel dicembre 2022. Frequenti e continui gli episodi che hanno dato origine alle imputazioni. L’uomo, difeso a processo dall’avvocato Nico Bartolucci, criticava il mondo occidentale, definendolo un paese ‘oscuro’ con usanze incomprensibili, lontane dal mondo islamico. La giovane figlia, nata a Cesena, spesso ometteva di indossare il velo e questo portava il padre a reazioni esagerate. Secondo le accuse, l’uomo percuoteva spesso la figlia 14enne con l’uso di un bastone, una cintura, in più di un’occasione le lanciò contro una sedia, e la rimproverava pesantemente ‘per non aver indossato il velo’, lamentandosi anche perché la ragazza aveva cucinato male. La denigrava e offendeva utilizzando epiteti volgari e le impediva di frequentare i compagni e le compagne di classe.
Il corpo femminile era al centro di questa battaglia tra padre e figlia. Fino a che la ragazzina fu allontanata dalla famiglia e messa in una comunità della zona.
Tra i tanti episodi violenti, il 19 dicembre del 2022, ci fu un’aggressione da parte del padre in seguito alla quale la 14enne finì in ospedale. Il 50enne, vedendo la figlia uscire di casa senza indossare il velo e lasciando liberi e visibili i lunghi capelli, colpì al volto la figlia, la strattonò per i capelli, la percosse con pugni nella schiena e la ferì alle mani utilizzando una forchetta. Le provocò così escoriazioni e tumefazioni, dolori alla mandibola e graffi al volto e alle mani. Da lì partì la denuncia per abuso di mezzi di correzione e disciplina ai danni della minore e per maltrattamenti in famiglia. All’udienza di ieri, in tribunale a Forlì, il giudice ha disposto la messa alla prova per l’imputato e ha rinviato all’udienza del 10 novembre, rifiutando la proposta di risarcimento di 2000 euro da parte del padre per la figlia, perché ritenuta troppo bassa.