Cesena, 1 ottobre 2024 – Un branco di lupi ha assalito i bovini di un’azienda agricola a Montetiffi provocando gravi perdite economiche e mettendo in luce l’urgenza di misure concrete per fronteggiare il fenomeno. Il nuovo terribile attacco di lupi ha colpito, per la seconda volta in pochi mesi, l’azienda agricola di Luigi Piscaglia a due passi dall’oasi di Montetiffi.
L’incursione nella notte tra giovedì e venerdì, ha riguardato nuovamente i bovini, causando ingenti danni e seminando preoccupazione tra gli operatori del settore agricolo e gli abitanti della zona. Sulla vicenda è intervenuto il direttore di Coldiretti Forlì-Cesena, Alessandro Corsini, con profonda preoccupazione per l’ennesimo attacco: "Siamo di fronte a una situazione sempre più insostenibile per i nostri allevatori. Il ripetersi di episodi di predazione sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese zootecniche, già provate da difficoltà economiche e climatiche. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali, insieme all’Unione Europea, prendano provvedimenti rapidi e mirati per proteggere il nostro patrimonio zootecnico. Ogni attacco rappresenta non solo una perdita economica, ma anche un colpo psicologico per i nostri allevatori, che vedono compromesso il frutto di anni di lavoro e sacrifici. La nostra battaglia non è contro il lupo, ma per la sicurezza e la dignità degli allevatori". Continua Massimiliano Bernabini presidente di Coldiretti Forlì-Cesena: "Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza e la serenità dei nostri allevatori, che da troppo tempo convivono con il terrore di perdere il proprio bestiame. L’attacco all’azienda Piscaglia è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che richiedono risposte immediate e incisive. Non si tratta di demonizzare il lupo, ma di gestire la sua presenza in modo equilibrato e sostenibile. Solo con una gestione efficace e condivisa potremo garantire la sopravvivenza delle nostre imprese e la tutela del territorio".
Norberto Venturi consigliere della sezione di Coldiretti Forlì-Cesena a Sogliano al Rubicone e persona molto attiva sul controllo della gestione della specie cinghiale, conclude: "Nel comune di Sogliano gli allevamenti di bovini di razza romagnola sono rimasti pochissimi, così come in tutto il resto del territorio regionale e purtroppo saranno sempre meno se le istituzioni non cominceranno a prendere sul serio il problema del lupo. Non ci possiamo permettere di perdere una preziosa realtà come questa: la Razza Romagnola è una delle poche razze autoctone che sopravvivono in Emilia-Romagna, dobbiamo tutelarla ad ogni costo e con ogni mezzo".