Caldo estremo? Impariamo le tecniche degli ingegnosi Sumeri

Resta il mistero della provenienza dei Sumeri ai quali subentrarono altri popoli nel controllo di Tigri ed Eufrate fino alle loro sorgenti in Anatolia e quindi in prossimità di Mar Nero e soprattutto del Mediterraneo orientale, ove prosperò la potenza marinara dei Fenici. Questi, disponendo di tecniche usate in mari più grandi, superarono il vincolo di dover fondare colonie ad una giornata di navigazione l’una dall’altra. Così il Mediterraneo centrale che era in mano greca fu saltato fondando Cartagine (colonia di Tiro) che poi si espanse anche in Atlantico giungendo in Inghilterra e al Golfo di Guinea. I Fenici di madrepatria prolungarono la rotta del Mar Rosso fino alla circumnavigazione dell’Africa compiuta verso il 600 a.C. per conto del faraone Necao. Anche i Greci di Samo, forse con la compiacenza di Sparta, dalle coste Africane (collegate ai Greci come LibiaCirenaica) tentarono di aprirsi un varco desertico dal Mediterraneo al fiume Niger per aggirare tutta la parte di Africa Atlantica che va dal golfo di Guinea al Marocco. Ma a questo punto dovremmo anche interrogarci da quale mondo proveniamo. Di sicuro possiamo pensare ad un collegamento fra Oceano Indiano almeno con l’Atlantico ed attuato con fiumi e golfi visti come utili scorciatoie. La quasi ossessione di Mesopotanici, Caspici, Elamiti e Persiani verso il Mediterraneo era forse accesa dalla possibilità di completare una via più agevole che univa gli Oceani Indiano ed Atlantico, via che in cielo poteva essere stata indicata dalla storica stella cometa. La storia ci potrebbe insegnare anche tanto altro ancora oltre a quello che abbiamo introdotto con le palme da dattero alla cui ombra in Mesopotania si coltivarono melograni, fichi, meli ed anche viti, cioè albero da frutto più deboli rispetto al calore. Ma ancora più sotto dove l’ombra era maggiore in alcuni appezzamenti si producevano cipolle, aglio, cetrioli. Ci voleva acqua e molto lavoro preventivo, ma tali appezzamenti furono sorprendentemente molto produttivi. Le crisi di quelle civiltà avvennero pertanto non per le carenze di cibo, ma per le ambizioni di primeggiare fra le varie città. Abbiamo parlato di civiltà lontanissime ma è anche il caso di ricordare come alcuni temi scultorei provenienti o molto diffusi in alcune di quelle città (Ur in particolare) si troverebbero riprodotte in stele del VIII°VII° sec. a.C. a Bologna e a San Varano di Forlì.

Giancarlo Brighi