La lista civica ’Cambiamo’ sgattaiolata ai margini del confronto nel centrodestra e pure spaccata al suo interno sul candidato politico per le comunali 2024. Il capogruppo Andrea Rossi lo vuole civico, ma il suo sodale consigliere comunale Enrico Castagnoli (quasi mille preferenze nel 2019), dietro il quale c’è il gruppo dei cattolici nel centrodestra, ha voluto far sapere che a lui, Marco Casali di FdI, se fosse il prescelto come candidato, andrebbe bene.
Capogruppo Andrea Rossi, che frattura c’è in ’Cambiamo’?
"Premetto che ci piace tutta questa attenzione verso di noi, d’altronde siamo la terza forza politica della cittàe con tre consiglieri comunali, un consigliere provinciale, tre rappresentanti nei quartieri: non certo una realtà marginale. Ciò detto, essendo una lista civica, abbiamo riunito sotto lo stesso tetto profili e sensibilità diverse con percorsi politici in alcuni casi anche distanti. Un valore aggiunto: il confronto è il sale della politica. Se le correnti soffiano impetuose in tutti i partiti, perché mai non dovrebbero esistere in una lista civica? In questi anni, per fare un esempio locale, Cesena Siamo Noi vi è parsa una lista sempre unita e compatta?".
‘Cambiamo’ è favorevole o no a un candidato sindaco espressione di un partito, come Marco Casali di Fratelli d’Italia?
"Nessun pregiudizio nei confronti di Casali o di qualsiasi altro candidato espresso dai partiti di centrodestra, ma noi vorremmo sposare solo i progetti elettorali che hanno concrete possibilità di vincere le elezioni e, ad oggi, anche per una questione di coerenza con la nostra storia, continuiamo a pensare che il centrodestra debba essere rappresentato da un candidato civico".
Sulla base di quali ragionamenti lo sostiene?
"Se quattro anni fa ho perso, seppur di poco le elezioni, può essere stato perché non sono stato credibile per una parte di elettorato che ha considerato il mio programma troppo sbilanciato verso Lega o Forza Italia. Non tener conto degli errori del passato ci riporterebbe a prima del 2019, quando il centrodestra perdeva al primo turno con percentuali imbarazzanti".
Castagnoli, suo compagno di scranno consiliare, si è smarcato: lui da centrodestra non si muove e Casali gli va bene.
"Sono un fan di Enrico e comprendo la sua posizione di fedeltà che difende in primis gli interessi dei cattolici del centrodestra. Tuttavia, Cambiamo vuole affrontare una campagna elettorale basata sui contenuti, non sullo scontro ideologico Meloni- Schlein. Inoltre un candidato civico sarebbe molto più attrattivo soprattutto per quella ampia platea di elettori cesenati che, non riconoscendosi in alcuno schieramento, anche questa volta andrebbe al mare anziché alle urne. E un’elevata percentuale di astenuti sarebbe il regalo più grande al Pd".
Ritiene dunque che con un candidato civico Lattuca siabattibile e con un politico no?
"Come dice il nome, siamo nati per cambiare e sostenere il principio di alternanza, cercando di avvicinare alla politica gente nuova. Ma siamo nati anche per vincere. Fino ad oggi nessun’altra forza politica del centrodestra, nella storia di Cesena, è andata così vicino a vincere le amministrative come Cambiamo, guidata da un civico. Lo storico traguardo del ballottaggio l’abbiamo costruito con un’opera d’ingegno collettivo, non con l’individualismo dei singoli"
State partecipando al confronto nel centrodestra?
"Stiamo partecipando al dialogo che in questo momento è spostato più in alto, meno nel territorio. Noi siamo diversi rispetto agli altri e il valzer delle alleanze ci interessa poco e niente. Quando la rosa dei candidati sarà ufficializzata faremo le nostre valutazioni".