CRISTINA GENNARI
Cronaca

"Canto la fine dei vent’anni con il vostro aiuto"

La cantautrice cesenate Virginia Veronesi sta ultimando il suo primo album ‘Gusci’ con una campagna di raccolta fondi

"Canto la fine dei vent’anni con il vostro aiuto"

di Cristina Gennari

Involucri di autodifesa per nascondere fragilità e vulnerabilità. Ma anche barriere da cui liberarsi per assaporare appieno il gusto dei trent’anni. Sono i ‘Gusci’ che la giovane cantautrice Virginia Veronesi, cesenate d’origine e lodigiana d’adozione, racconta nel suo primo album, protagonista di una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma ‘Produzioni dal Basso’.

Veronesi, partiamo dall’inizio. Come si è avvicinata alla musica?

"L’imprinting musicale mi è stato trasmesso dai miei genitori. A casa, infatti, si è sempre ascoltata tanta musica. Io ho iniziato ad avvicinarmi al canto già da piccolissima: intorno ai quattro anni frequentavo corsi propedeutici alla musica, ho fatto dodici anni di canto classico e poi sono passata a quello moderno. Ho sempre nutrito un interesse per l’arte in generale, dalla danza alla recitazione, tanto che dopo le superiori sono entrata in un’accademia di musical. Verso i vent’anni, invece, mi sono avvicinata alla scrittura ed ho iniziato il mio percorso come cantautrice".

Tra le esperienze, anche una breve parentesi televisiva.

"Sì, ho partecipato come testimonial a X Factor 8. È stata un’esperienza significativa che ha dato una spinta alla mia carriera musicale".

Cosa c’è nella sua playlist ideale?

"Mi piace la buona musica. Tra i miei ascolti, ci sono Pino Daniele, Carmen Consoli, Bruce Springsteen e amo alla follia la cantautrice americana Sara Bareilles".

Le sue canzoni nascono spontaneamente o ha qualche rito?

"All’inizio, in maniera molto istintiva nascevano in orizzontale poiché passavo le giornate stesa sul tappeto di casa ad immaginare testi e canzoni. Negli ultimi anni ho imparato a scrivere in verticale, in modo più consapevole ed esplorando nuove forme narrative. Sono una persona riflessiva e mi piace raccontare esperienze di vita, relazioni e il maturare anno dopo anno".

Qual è il filo conduttore del nuovo album ‘Gusci’?

"In questo disco metto in musica la fine dei miei vent’anni, ovvero quel periodo in cui si mette piede in una fase della vita più consapevole, dove si è alla ricerca di una corrispondenza tra quello che si vuole essere e la realtà. Nel brano ‘Diventare grande’, ad esempio, racconto difficoltà, incertezze e paure del dover contare solo su se stessi e sulle proprie gambe. I gusci sono gli involucri e le bolle che mi hanno protetto per anni, ma che al tempo stesso mi hanno esclusa da varie dimensioni e da cui mi sono dovuta liberare".

Il disco sarà frutto di uno sforzo collettivo.

"Esatto. Ho lanciato una campagna di crowdfunding perché credo che nel valore delle relazioni e della fiducia. L’obiettivo di 5mila euro serve a coprire i costi di produzione, dallo studio di registrazione ai musicisti. Al progetto, lavora anche il produttore Max Elli che ha collaborato con Nek, Cremonini e Jovanotti. L’album dovrebbe uscire verso la fine di settembre con un concerto che sarà il coronamento di mesi di lavoro".

Cosa possono ottenere i sostenitori?

"Oltre a ricompense classiche, come il digital download dell’album o la versione fisica del cd, anche riconoscimenti esperienziali, tra cui una giornata con me nello studio di registrazione per ascoltare i provini delle canzoni in anteprima".

Un progetto articolato, anticipato da un podcast.

"Sì, attraverso le dieci puntate di ‘Una cosa che non sai di me’ ho raccontato i segreti che si celano dietro le storie delle mie canzoni. E’ stato un bel viaggio e un modo per far partecipare le persone, pezzo dopo pezzo, alla creazione del nuovo disco".

Sogni nel cassetto?

"Poter portare l’album in giro per eventi e festival. E dare continuità al mio percorso artistico".