"Canto stati d’animo, sogni e segreti"

La cantautrice Paola Sabbatani presenta domenica al Verdi un disco ispirato da interviste e testimonianze raccolte per il mensile ‘Una città’

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di Raffaella Candoli

Esordisce domenica alle 17.30, al Teatro Verdi, il nuovo progetto musicale al femminile della cantautrice Paola Sabbatani, con la presentazione del cd "Libertà e malinconia", prodotto dalla rivista Una città. L’iniziativa, ad ingresso gratuito, è promossa dall’associazione PerLedonne, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna.

Paola Sabbatani, quali storie racconta il cd?

"Tutte quelle storie di vita che ho raccolto in interviste per la rivista ‘Una città’, un mensile che sostiene buone pratiche di cittadinanza e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, alla discussione e alle decisioni. Delle persone che incontri c’è qualcosa di significativo che rimane e io sono grata che si siano concretizzate in un atto creativo e salvifico, e che Una città, che pubblica libri e riviste, senta come propria la pubblicazione di un disco del quale sono autrice di testi e musica".

Quali sono i contenuti affrontati?

"Stati d’animo, vite difficili, sogni disattesi, sfortuna e ingiustizia, amori impossibili per età, sesso, classe sociale, segreti che non confesseremo mai e che ci rendono vulnerabili. Ma la vita offre seconde possibilità, di riscatto, di ribellione, basta non chiamarsi fuori, credere nel mutualismo del fare insieme che dà senso alla vita, anche di coppia, chiedere aiuto e offrirlo. Insomma, un progetto cantautorale, un concept album non di facile fruizione, ma che tocca, spero, cuore e mente". Perché quel titolo?

"L’ultimo brano si intitola ‘Faticosa libertà’, perché la libertà mentale, ma anche civile, è una conquista che richiede impegno, rinunce e ha dei costi. Libertà è l’idea che ci guida, orienta il nostro impegno sociale verso la giustizia. Ma la strada è tortuosa e non ci si può illudere. Ecco allora, che davanti alle sconfitte e alla disillusione subentra uno sguardo non di rabbia, ma di malinconia, un sentimento più tenue e dolce, che fa apprezzare anche le piccole vittorie. Ma è umana la stanchezza e che compaia il desiderio di avere un piccolo giardino con una fontana, in cui ritirarsi".

Un piccolo paradiso.

"Vero, e ho scoperto che l’etimologia da cui paradiso deriva è luogo recintato".

Qual è la formazione che l’accompagna?

"Un quartetto di valenti musicisti amici, legati da lunga collaborazione: Daniele Santimone alla chitarra a sette corde che ha curato gli arrangiamenti eseguiti, cosa non consueta, da due contrabbassi, suonati anche con gli archi con suoni gravi e melodici; Roberto Bartoli al contrabbasso; Tiziano Negrello contrabbasso e percussioni".