
Eletto dall’assemblea comunale al posto di Plumari. Ha 31 anni ed è ricercatore all’Università. È figlio di Romeo Castellucci e Chiara Guidi, fondatori della ’Raffaello Sanzio’. "La politica serve".
Avanti con i giovani. Sebastiano Castellucci, 31 anni, è il nuovo segretario del Partito Democratico di Cesena, designato dall’assemblea comunale. È figlio di Romeo Castellucci e Chiara Guidi, fondatori della ’Raffaello Sanzio.
Subentra a Lorenzo Plumari (nella foto il passaggio di consegne, Castellucci a sinistra) il quale ha tracciato il bilancio dei quattro anni trascorsi e ha analizzato il quadro politico attuale, ricordando l’impegno politico di due figure importanti del Pd venute a mancare, Orio Teodorani e Davide Ceccaroni e incentrandosi su come impostare il lavoro futuro. Spazio poi al subentrante.
Di cosa si occupa, Castellucci?
"Lavoro come assegnista di ricerca in diritto del lavoro all’Università di Bologna e sono abilitato alla professione forense. La scelta di dedicarmi al diritto del lavoro è però legata alla mia passione per la politica, e ho deciso di approfondirlo dopo aver fatto l’operaio stagionale di linea in una industria agroalimentare".
Ha rivestito incarichi politici?
"Sono stato consigliere comunale. Al liceo classico fui rappresentante di lista".
Come è entrato nel Pd?
"Nel 2008 inviai una mail al segretario della giovanile di allora, Enzo Lattuca. Mi aveva colpito molto, vedere lo sfregio dei senatori di Alleanza Nazionale che stappavano spumante e mangiavano mortadella per festeggiare la caduta del Governo Prodi".
Che cosa l’ha disturbata?
"Non potevo tollerare che una cosa così alta come la politica venisse lasciata in mano a chi non era in grado di rispettare le istituzioni del Paese".
Lei allora era adolescente. I giovani, senza generalizzare, non sono vicinissimi alla politica e neppure alla indignazione.
"Io credo che se la politica fosse intesa con spirito di servizio, quale strumento per combattere le ingiustizie e cambiare la realtà, allora diventerebbe una passione in grado di riempire di contenuto e senso una vita intera".
Su quali punti la segreteria comunale intende consolidare la presenza del Pd in città?
"Sulle grandi questioni che riguardano il nostro tempo, tenendo insieme dimensioni globale e territoriale. Faccio un esempio molto semplice: per l’attuale saldo naturale dei nuovi nati, ogni due giorni circa in Italia scompare un numero di persone pari a un paese come Montiano, circa millecinquecento".
Come affrontare la crisi demografica?
"Intervenendo sui temi della casa, del lavoro, della parità dei generi nel lavoro e nella famiglia. Le questioni sociali rimangono la nostra schiena dorsale. Il Pd deve avere la forza di proporre soluzioni nuove, attingendo dalla conoscenza diffusa che deriva dagli iscritti e dai simpatizzanti".
Sarete da stimolo alla giunta guidata dal sindaco del vostro partito, e su quali priorità?
"Il Pd ha il compito di tenere lo sguardo fisso verso il futuro, mentre l’amministrazione è per forza di cose tenuta ad affrontare le questioni quotidiane. Penso ai temi della casa, dello sviluppo economico del nostro territorio, della sanità territoriale, della messa in sicurezza del territorio, della dimensione romagnola dei servizi. Certamente è nostra funzione stimolare l’amministrazione, sapendo che l’obiettivo è comune: perseguire il bene della città e della nostra terra".
Come cercherà di fare politica il partito comunale che da quando è sorto nel 2007 è sempre stato alla guida della città come forza con i maggiori consensi?
"Per come la vedo io, la politica si fa con il confronto, con la costruzione di un rapporto di fiducia, con l’incontro tra posizioni di partenza diverse. I social hanno rovinato il confronto e appiattito la politica, così come ci hanno reso più soli dandoci l’illusione di stare in mezzo alle persone".