Ippodromo di Cesena, secondo cavallo morto in due settimane

Hippogroup parla di "ineludibile fatalità" ma IHP chiede al Ministero di intervenire urgentemente e vietare le corse ai cavalli sotto i 5 anni

Una foto dell'Ippodromo di Cesena

Una foto dell'Ippodromo di Cesena

Cesena, 18 luglio 2022 - Venerdì scorso 15 luglio una cavalla di tre anni, Dream Stecca, è morta sulla pista dell'ippodromo di Cesena, mentre era in gara. Si tratta però del secondo episodio nella stessa stagione, dopo quello del 30 giugno scorso, quando un'altra cavalla era deceduta. 

Hippogroup: "Ineludibile fatalità"

Hippogroup, la società che gestisce l'impianto cesenate, si dice "attonita per l'insieme delle circostanze e soprattutto per la propria assoluta impotenza di fronte al verificarsi di episodi come questo. Nella centenaria storia dell'ippodromo di Cesena - prosegue la società - mai si era verificata una situazione come questa e due cavalli morti in corsa in oltre trent'anni altro non avrebbero rappresentato che la normale incidenza di situazioni analoghe nel mondo degli sport equestri e non".

Mentre Hippogroup non ha alcun ruolo di controllo né tecnico né tanto meno veterinario: durante tutte le operazioni precedenti e successive alla corsa, precisa la società, che ha una regolare convenzione con il ministero per le Politiche agricole, ha l'"unico impegno" di "mantenere al meglio la pista e le attrezzature necessarie allo svolgimento della corsa, nonché garantire la massima assistenza logistica ai funzionari di giuria designati dal ministero, inclusi i veterinari. Professionisti da supportare con mezzi ed uomini in caso di incidenti che coinvolgessero gli animali".

La giuria presente venerdì, aggiunge la società, ha valutato quanto accaduto e i veterinari che la compongono hanno prima tentato ogni azione utile a salvare il cavallo poi, purtroppo, hanno avviato tutti gli accertamenti previsti dal regolamento delle corse in casi come questo.

"Garantiamo la massima collaborazione per gli accertamenti"

"Noi, come sempre fatto - conclude - garantiamo e garantiremo la massima collaborazione per tutti gli accertamenti che il Ministero competente vorrà disporre e siamo fin d'ora disponibili a valutare nuove iniziative organizzative ci venissero richieste, ai fini di migliorare la prevenzione di questi gravi incidenti".

A chiedere al ministero delle Politiche agricole di aprire un'inchiesta, sobbarcandosi i costi delle autopsie, è l'associazione Horse-angels, sottolineando che "morti senza un perché sono inaccettabili e non è possibile sempre concludere con infortuito, casuale infarto". Dunque "solo un'autopsia potrebbe dire perchè è morta Dream Stecca e non può essere che l'autopsia sia lasciata alla scelta, e agli oneri, dei proprietari-allenatori".

IHP: "Vietare le corse ai cavalli sotto i 5 anni"

Vietare le corse negli ippodromi per i cavalli che ancora non hanno compiuto i cinque anni d'età. Questa la richiesta formale avanzata al ministero delle Politiche agricole da Italian horse protection, associazione italiana di tutela degli equidi, dopo l'"ennesima morte" in pista, venerdì scorso all'ippodromo di Cesena, la seconda in stagione.

"Presumibilmente per un arresto cardiaco", Dream Stecca si è accasciata a bordo pista a soli tre anni di età e con sette corse alle spalle. Lo scorso 30 giugno, invece, prosegue l'associazione, la stessa sorte, sempre a Cesena, era toccata a Carabela, di quattro anni.

Le altre morti di cavalli giovanissimi

L'anno scorso, ancora nella città romagnola, aveva perso la vita Alleluia, un cavallo di cinque anni e 116 corse nelle gambe. Nel 2020, dettaglia il presidente di Ihp Sonny Richichi, sono state documentate le morti di Aramist di quattro anni, Billionaire Glory di tre, Zufolo Grif di cinque negli ippodromi di Trieste, Taranto e Follonica.

Nel 2019 quelle di Moorhouse Lady di quattro anni a Treviso e di Willy Wildwind di tre anni a Siracusa. E si tratta "purtroppo" di un elenco "tutt'altro che completo", dato che di questi incidenti si è venuti a conoscenza "solo attraverso le segnalazioni che riceviamo, ma le morti durante le corse negli ippodromi sono senz'altro molte di più".

La richiesta al Ministero delle Politiche agricole

Sono tutti, prosegue il presidente, "cavalli giovanissimi. Far correre puledri di due, tre o quattro anni, che non hanno ancora completato lo sviluppo fisiologico e muscolo-scheletrico, alza inevitabilmente il rischio di incidenti gravi alle articolazioni, nonché il rischio di scompensi cardiaci o polmonari. E spesso si arriva alla morte". Da qui la richiesta al ministero delle Politiche agricole di "intervenire urgentemente per mettere subito fine a questa inaccettabile catena di morti di giovani puledri negli ippodromi italiani".