ERMANNO PASOLINI
Cronaca

Cena di beneficenza nel giorno della festa dl San Sebastiano

Festa a Sogliano per San Sebastiano, patrono del paese. Dopo le celebrazioni parrocchiali con la messa nella chiesa...

Festa a Sogliano per San Sebastiano, patrono del paese. Dopo le celebrazioni parrocchiali con la messa nella chiesa...

Festa a Sogliano per San Sebastiano, patrono del paese. Dopo le celebrazioni parrocchiali con la messa nella chiesa...

Festa a Sogliano per San Sebastiano, patrono del paese. Dopo le celebrazioni parrocchiali con la messa nella chiesa del monastero delle suore di clausura, la festa si è conclusa in serata con una cena di beneficenza nei locali della Pro Loco, presente la sindaca Tania Bocchini, il vice Lorenzo Ortolani, gli assessori Gianfranco Bernucci, Marco Brigliadori ed Erica Comandini, il parroco don Stefano Bellavista e il comandante la stazione dei carabinieri Toni Piacitelli.

Dice la sindaca Tania Bocchini: "Abbiamo ripreso questa consuetudine di fare la cena con tutti i nostri 24 dipendenti comunali che gestiscono un bilancio di 20 milioni di euro. Una festa che si faceva fino a oltre dieci anni fa e poi è stata interrotta. Noi l’abbiamo ripristinata trasformandola in una cena di beneficenza per sostenere il nostro patrimonio storico culturale. I fondi saranno destinati per il restauro del quadro della Madonna delle Vigne che è conservato nella chiesa del Suffragio nel centro storico. Hanno aderito anche alcuni componenti del nuovo gruppo comunale di Protezione Civile che è stato costituito a Sogliano alla fine del 2024. Ringrazio la Pro Loco e il suo presidente Federico Brandinelli per la disponibilità dimostrata e per l’ottima cena che hanno preparato".

San Sebastiano è sicuramente uno dei santi più famosi della cristianità. Vissuto nel III secolo ed educato dai genitori nella fede cristiana, era però attratto dalla vita militare tanto da diventare tribuno della guardia imperiale. Cosa che non lo preservò dalla persecuzione del suo imperatore Diocleziano che, scoperta la sua fede, lo condannò a morte. Così, venne trafitto dalle frecce scagliate dai suoi commilitoni, creando l’iconografia più nota di questo santo, rappresentato come un giovane legato a un albero o ad una colonna con le frecce conficcate nelle carni.