Centri estivi 2020, a Cesena si parte. Ecco le regole

Trentanove i soggetti proponenti. Si parte l’8 giugno. L'assessora Labruzzo: "Tante nuove accortezze, ma dobbiamo restituire la socialità ai bambini"

Un centro estivo in spiaggia a Cesenatico

Un centro estivo in spiaggia a Cesenatico: riapriranno anche quelli l’8 giugno come in tutta la Regione.

Cesena, 22 maggio I centri esti vi sono in cima ai pensieri di molti genitori, ora che, sia pur con mille cautele, si torna ad una sorta di normalità lavorativa e il tempo della scuola, di fatto solo virtuale, si avvia alla conclusione. Chi ha bambini in età tale da richiedere una loro custodia in assenza dei familiari, normalmente trova nei centri estivi che il Comune e molte organizzazioni convenzionate o meno, dalle parrocchie alle associazioni organizzano sul territorio, una possibilità di affidamento condotto con professionalità. L’anno scorso sono stati 22 i servizi accreditati dal Comune; 417 i minori da zero a 6 anni che hanno frequentato i Centri estivi; 627 quelli della fascia 6-14 che hanno usufruito dei contributi comunali, e 55 i ragazzini con disabilità, inseriti. Ma, davanti ai decreti ministeriali sui comportamenti da tenere rispetto al coronavirus, bisogna essere certi di ben interpretare per poi applicare.

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Carmelina Labruzzo, assessora ai servizi alla Per sona che punto siamo quest’anno? “L’ultima videoconferenza sull’argomento l’abbiamo avuta un paio di giorni fa, con 39 proponenti, e abbiamo dato voce a ciascuno, a dubbi, richieste, esaminando le linee guida, passo dopo passo“.

Quali sono i punti fermi? “La sicurezza di ogni bimbo e la partecipazione anche a portatori di disabilità, inoltre, prima dell’8 giugno, data d’avvio, ogni educatore dovrà frequentare un corso di formazione online, approntato dall’Asl. Potranno aderire anche volontari nell’ambito del progetto Estate attivi“.

Per sommi capi cosa cambia? “Al momento ci siamo concentrati sulla fascia d’età 6-14 anni che sarà la prima a partire per evitare sovrapposizione negli stessi luoghi, specie se spazi scolastici. Ma le regole di sicurezza valgono per ogni partecipante: prima di ogni ingresso, scaglionato ogni 5/10 minuti, ogni iscritto sarà sottoposto a misurazione della temperatura e lavaggio delle mani, infine affidato agli educatori che indosseranno la mascherina e dovranno assicurare una continuità di presenza allo stesso gruppetto loro assegnato, per tracciare in caso di necessità la filiera dei contatti. Dovrà essere noto anche il nome dei supplenti“.

C’è un rapporto numerico tra adulti e minori? “Sì, per i bambini in età di scuola dell’infanzia (da 3 a 5 anni) il rapporto è di un adulto ogni 5 bambini; per la fascia da 6 ad 11 anni, di un adulto ogni 7; per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni) un adulto ogni 10. Per i ragazzini disabili il rapporto è uno a uno“.

Nel caso di attività in luoghi chiusi? “È prevista l’areazione frequente dei locali e in eventuali pasti, evitando l’assembramento, andranno sanificate stoviglie, bicchieri, posate“.

Ritiene che questo comporti un aumento dei costi? “Questo nuovo approccio richiede un impegno economico e gestionale sotto esame, ma il decreto rilancio prevede l’assegnazione di 150milioni per le attività educative di sostegno alle famiglie. Vedremo in quale misura il Comune ne potrà beneficiare. La reclusione forzata ha inciso sul benessere dei ragazzi e intendiamo garantirgli, con consapevolezza, di riappropriarsi dei rapporti con i loro pari“.