Centri professionali, corsi pratici congelati

Il Dpcm ha vietato l’attività in presenza, tranne quella sulla sicurezza. "Iniquo consentirla ai laboratori scolastici, ma non ai nostri"

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di Amdrea Alessandrini

Gli studenti delle superiori, interdetti all’insegnamento in presenza in aula, sono costretti alla didattica digitale integrata, ma il covid si ripercuote pesantemente anche su chi – fuori dai percorsi scolastici – partecipa a corsi presso i centri formativi, dove l’insegnamento in presenza è stato vietato dal Dpcm del 3 novvembre, tranne che in alcne situazioni eccezionali.

Se è vero che i corsi di impianto teorico possono essere svolti senza problemi sotto forma di seminari on line, quelli pratici – che formano ai mestieri o ad attività manuali e che in ogni caso nono possono prescindere dall presenza fisica, evidentemente no. Per questi, appunto, è scattato il blocco.

"L’attività in aula è praticamente in stand by - informa la cooriniatrice di Iscom Formazione, ente di Confacommercio–. Sono attualmente fermi e sospesi i corsi pratici e l’attività prosegue per i percorsi on line. Ad esempio, i corsi della scuola di cucina ICooksono fermi, così come quelli per la formazione di alcune categorie professionali, come i baristi, ma anche certe tipologie di corsi a mercato che andavano per la maggiore come quelli sul benessere psicofisico o di sicurezza personale che necessitano di palestre o di esercitazioni in presenza".

"Pressoché tutta l’attività - spiega Riccardo Guardigli, responsabile Formazione Cna di Forlì-Cesena, dopo il Dpcm del 3 novembre avviene a distanza, eccettuati i corsi per il conseguimento dell’autorizzazione professionale e alla guida nel settore dell’autotrasporto. Nulla da eccepire sulla priorità della salvaguardia della slaute, e infatti si può capire che i corsi per gli apprendisti siano sospesi provenendo questi ultimi da varie aziende con maggiori rischi presumibili di contagio. Diversaè la sospensione, che lascia perlessi, dei corsi che teniamo dentro le aziende per gli operai della stesa impresa, che hanno già contatti, e non possono essere svolti in presenza e quindi si bloccano, come ad sempio quelli di utilizzio del tornio con controllo numerico. In questo modo la sospensione della attività si ripercuote sull’azienda stessa che non può procedere con l’aggioramento dei propri quadri".

"A momento tutti corsi in presenza, ad eccezione di quelli relativi alla sicurezza, sono sospesi - rimarca la cesenate Elisabetta Pistocchi, direttore Formart regionale, ente formativo di Confartigianato – . Ovviamente la formazione avviene laddove la materia consenta di essere trattata a distanza. Le attività di laboratorio al momento purtroppo sono del tutto sospese a differenza di quanto previsto per le scuole. Su questo ultimo punto speriamo a breve in un’apertura. Tirocini, stage e servizi per il lavoro sono pienamente operativi"La Scuola Edile Artigiana Romagna di Forlì – Cesena e Rimini, copre al 33% il bacino di imprese cesenati, al 30% di Forlì e al 37% di Rimini. "La formazione che svolgiamo in presenza è quella sulla sicurezza con contenuti pratici, ad esempio la movimentazione gru – spiega il direttore Marco Degli Angeli –. Noi siamo un organismo accreditato dalla Regione Emilia Romagna per la formazione superiore, continua e permanente, apprendistato, obbligo formativo, obbligo istruzione, utenze speciali e servizi al Lavoro e siamo sostanziamente equiparabile agli istituti scolastici". Ma ci sono centri profesisonali che hanno denunciato quella che a loro avviso è un’aporia del Dpcm del 3 novembre: mentre ma nella scuole superiori, pur con la didattica a distanza, è stata fatta salva la possibiltià di svovgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori, ma nei centri professionali no. Ma negli istituti scolastici riugarda allievi della stessa classe, nno di provenienza eterogenea come nei corsi dei centri.