Centro Auser, il baccalà è una vera passione

Oltre quaranta soci del ’Giulio Cesare’ si sono ritrovati a tavola per gustare questo piatto prelibato. Un successo per il ‘team cucina’

Centro Auser, il baccalà è una vera passione

Centro Auser, il baccalà è una vera passione

di Ermanno Pasolini

Una quarantina di soci del centro ricreativo Auser Giulio Cesare di Gatteo Mare si sono trovati a tavola per la serata del baccalà, uno dei prodotti alimentari più ghiotti della stagione invernale. Il tutto è stato preparato dal team di cucina del centro capitanato da Alessandra Baruzzi con Anna Maria Fabbri, Francesca Farabegoli e Franca Puleo.

E subito fra i soci del centro che in totale ne conta 350, si sono scatenate le varie opinioni: meglio il baccalà arrosto o in umido? Francesca Farabegoli di Villamarina di Cesenatico dice: "Io sono cresciuta con il baccalà in umido, come faceva mia mamma Tina. Dentro si inzuppava a pranzoil pane, quando c’era, e alla sera la piadina che non mancava mai. In casa eravamo in sette, ognuno si preparava il suo piatto dove si metteva baccalà in umido, patate, il sugo e intorno la piadina da inzuppare. Com’era buono! O forse ci piaceva perchè la fame era tanta".

Enrico Milli, musicista dei gruppi Extraliscio e Grande Evento, sostiene: "Preferisco sempre il baccalà arrosto, anche se qui è stato tutto molto prelibato, dagli antipasti, al primo, ai secondi piatti. Mi piace arrosto con contorno di patate e cipolle". Marco Zanotti di Gatteo Mare, artigiano muratore, grande appassionato del gioco del biliardino ha altri gusti: "Il baccalà lo mangio arrosto, ma stasera mi è piaciuto anche in umido con le patate. Mia mamma Rita lo cuoce sulla griglia sui carboni ardenti, dopo averlo tenuto a bagno tre giorni con il cambio dell’acqua due volte al giorno. Poi sopra ci mette due gocce di olio d’oliva crudo. Fantastico".

Enrico Branzanti, 83 anni, di Gatteo Mare, fondatore di Radio G. M. e dell’orchestra Branzanti Sound negli anni 60-‘70 il baccalà lo preferisce in umido: "Sono un grande amante del baccalà ed essendo rimasto da solo in famiglia, quando capita non perdo occasione per andare in giro e gustarmelo". Egisto Dall’Ara, 77 anni, decano degli albergatori di Gatteo Mare, cuoco da 54 anni nella sua azienda, continua a collaboratore come volontario con l’Auser: "Negli anni ‘80 collaboravo con il comune di Longiano e il baccalà si faceva più volte in inverno. Ero abituato a farlo in umido con i cardi nostrani, le olive nere qualche patata e ceci. Quello arrosto cotto ai ferri lo condivo con olio di oliva delle nostre colline. All’epoca si usava mettere a bagno il baccalà quattro-cinque giorni prima in acqua corrente con ricambio giornaliero. Facevamo le tagliatelle a mano e il sugo fatto con le parti più povere del baccalà, testa, coda e pinne. Doveva bollire circa tre ore, insaporito a dovere con una mia ricetta particolare e accompagnato da un sangiovese giovane locale. Tutto questo oggi non esiste più perchè è una cucina più veloce. Ma quelli sono ricordi da leccarsi i baffi".