
La famiglia del ragazzo ha presentato denuncia ai carabinieri di Longiano
Durante una lite avvenuta al circolo Arci di Balignano, frazione di Longiano, un 30enne ha riportato gravi lesioni al volto. Lui con la rissa un c’entrava nulla, ma le ha prese di santa ragione riportando brutte ferite, solo perché è intervenuto a fare da paciere mettendosi in mezzo ad altri che si stavano picchiando. La notizia è stata divulgata dal padre che rivela in modo molto dettagliato quando è avvenuto, anche con gravi considerazioni. "Venti anni fa scelsi di venire ad abitare a Longiano perché la consideravo un piccolo paradiso in terra. Purtroppo, a distanza di tempo, devo rivedere il mio giudizio. Un fatto a dir poco increscioso, qualche sera fa, ha toccato la vita della mia famiglia. Sta di fatto che un balordo, così lo hanno definito il che però non giustifica quello che ha fatto, ha ritenuto opportuno, a causa come mi è stato detto a causa dei fumi dell’alcol, sfracassare il volto di mio figlio che aveva tentato di fare da paciere in una lite accaduta al circolo Arci di Balignano. A mio figlio questo balordo ha rifilato un terribile colpo da boxe che gli ha procurato la rottura del naso, la deviazione del setto nasale e la rottura di un incisivo inferiore con la compromissione dell’arcata dentale superiore".
L’uomo spiega anche di non potere aggiungere altri particolari perché l’autorità giudiziaria sta facendo il proprio dovere con le accurate indagini che soprattutto in casi come quelli denunciato dal padre longianese accaduto a suo figlio vengono effettuati con la massima cura e in maniera molto minuziosa. "Ringrazio i carabinieri di Longiano per la vicinanza e per l’azione che stanno svolgendo. Colgo l’occasione per esprimere tutta la mia indignazione per quanto successo. Ma voglio anche essere ottimista, come vent’anni fa quando, come dicevo, scelsi Longiano per vivere in pace e in tranquillità, e sono convinto che vi siano ampi margini di miglioramento in termini di controllo di quanto avviene in alcuni locali del territorio comunale. Mi auguro che questa mia denuncia pubblica di quanto accaduto a mio figlio possa essere d’aiuto affinché si ponga fine a fatti del genere".
Ermanno Pasolini