Il Cesena di Lugaresi sotto accusa

Aperte due inchieste legate alla bancarotta della società

Giorgio Lugaresi (Foto Ravaglia)

Giorgio Lugaresi (Foto Ravaglia)

Cesena, 8 aprile 2019 - Dal fallimento dell’Associazione Calcio Cesena, ufficializzato il 9 agosto scorso dal giudice Barbara Vacca del tribunale di Forlì, sono nate almeno due inchieste penali condotte dai sostituti procuratori della Repubblica Filippo Santangelo e Francesca Rago. Una è relativa al fallimento e riguarda solo l’ex presidente Giorgio Lugaresi, l’altra riguarda le plusvalenze fittizie realizzate con la compravendita di calciatori a valori gonfiati fra Ac Cesena e Chievo Verona, e vede indagati lo stesso ex presidente Giorgio Lugaresi, lo storico capitano Giampiero Ceccarelli che dopo aver chiuso la carriera di calciatore ha avuto vari incarichi manageriali in seno alla società calcistica (è stato il rappresentante nel consiglio d’amministrazione dell’associazione dei tifosi ‘Cesena per sempre’ nata nel 2013 per supportare la società calcistica anche economicamente, e sciolta a fine 2018), e il presidente del Chievo Luca Campedelli (che non ha alcuna parentela con l’ex presidente bianconero Igor Campedelli).

Le indagini sono ancora nella fase preliminare e per poterle approfondire ulteriormente la procura ha chiesto una proroga di sei mesi; la notifica della richiesta agli indagati (che potrebbero opporsi alla proroga davanti al giudice delle indagini preliminari) equivale a un avviso di garanzia perché informa ufficialmente l’indagato dell’esistenza del procedimento e delle facoltà che le norme gli concedono.

La acque si stanno muovendo anche sul piano della procedura fallimentare: alle persone che negli ultimi cinque anni di vita della società hanno ricoperto incarichi di amministratore o di sindaco e alla società di revisione stanno arrivando le richieste di risarcimento per i danni che la cattiva gestione ha causato alla società fino a portarla al fallimento. Si tratta di una somma complessiva di decine di milioni di euro. Infatti la società al momento del fallimento aveva debiti per 80 milioni di euro, metà dei quali con l’Agenzia delle Entrate.

Le richieste di risarcimento sono relative alle singole posizioni e sono legate ai periodi di effettiva permanenza nel consiglio d’amministrazione o nel collegio dei sindaci, ma la chiamata al risarcimento è ‘in solido’, cioè ogni singolo amministratore o sindaco può essere chiamato a rispondere anche delle somme eventualmente dovute dagli altri. A firmare le lettere con le richieste di risarcimento è stato il commercialista bolognese Mauro Morelli, nominato curatore del fallimento dell’Ac Cesena dal tribunale di Forlì.