"Cicloturismo, manca la segnaletica adatta"

Dante Delvecchio, storico albergatore, ripropone l’idea che ebbe nel 1990: segnali stradali utili e facilmente leggibili per i ciclisti

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di Giacomo Mascellani

Dante Delvecchio, storico albergatore della riviera e grande precursore (fu il primo negli anni ’70 ad allestire una officina meccanica per i cicloturisti e ad offrire servizi innovativi agli sportivi), plaude al progetto della ’Val di Bagno Trek’ lanciato dal comune di Bagno di Romagna con in testa il sindaco Marco Baccini, per proporre nuovi percorsi dedicati agli appassionati di trekking, e rilancia anche la proposta di creare nuovi itinerari dedicati agli appassionati delle due ruote a pedale.

Delvecchio, la Valle del Savio per il trekking può diventare un punto di riferimento così come lo è diventata Cesenatico per il ciclismo?

"Si, è una iniziativa bellissima, che segue le indicazioni della sezione di Cesena del Cai, il Club alpino italiano, con tanto di segnaletica. Sono sicuro che questo progetto potrà aiutare molti escursionisti, italiani e stranieri, a conoscere meglio il meraviglioso entroterra romagnolo". Lei negli anni ’90 lanciò una proposta simile per il ciclismo.

"Trent’anni fa, come presidente dell’Apt del forlivese, la cui sede era al Palazzo del turismo di Cesenatico, proposi l’idea di realizzare uno studio per nuovi percorsi cicloturistici (al di fuori di quello della Nove Colli già ampiamente conosciuto), e dotare questi percorsi di segnaletica utile e facilmente leggibile. Purtroppo dopo alcune riunioni in Provincia e anche con qualche sindaco la proposta rimase lettera morta".

Lei però non demorde.

"Io reputo questo progetto ancora validissimo e mi sento di riproporlo. Il Covid passerà, i cicloturisti ritorneranno in massa a percorrere le nostre strade, con un entroterra in grado di offrire itinerari di incredibile bellezza. Ve lo assicura un vecchio cicloturista ancora in sella quando mi è possibile".

Se le strade e i panorami ci sono, cosa manca allora?

"Occorre una segnaletica studiata esclusivamente per i ciclisti. E’ un progetto semplice, non troppo oneroso per un territorio con trenta Comuni e fattibile in tempi brevi".

Cosa la convince oggi della fattibilità di una idea di trent’anni fa?

"Nel 2022 esistono strumenti più moderni e veloci, il cicloturismo è un segmento molto importante per la Romagna intera, capace di unire la costa all’Appennino, se ci fosse la volontà si potrebbe realizzare già quest’anno".

A chi rivolge il suo appello?

"Il mio è un messaggio indirizzato a tutti i sindaci, a tutte le associazioni ciclistiche del territorio ed alle associazioni di categoria del settore turistico".

Visto il blasone e l’importanza, il glorioso gruppo ciclistico Fausto Coppi potrebbe cogliere la palla al balzo?

"Il nuovo presidente della Fausto Coppi è un personaggio importante nel campo della comunicazione sportiva, inoltre a Cesenatico il sindaco potrebbe far partire la proposta del progetto; sicuramente loro riuscirebbero a portare avanti questa idea con successo, dove io invece mi sono fermato. Anche i sindaci dell’entroterra avrebbero interesse a questa realizzazione mirata per i cicloturisti, che sono un pubblico molto importante per le nostre colline. E speriamo che qualcosa si muova e che tutto vada a finire per il meglio".

Ne gioverebbero tutti: hotel, albergatori, turisti e tutto l’indotto della nostra riviera e del nostro Appennino. Come Delvecchio aveva già capito ’qualche’ anno fa...