Cielle celebra il centenario di don Giussani

Il primo incontro con i cesenati risale al 1962: un gruppo di studenti accompagnati da don Lino Mancini e don Ezio Casadei

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di Cristina Gennari

Un legame intenso e continuo, quello tra don Luigi Giussani e Cesena. In occasione del centenario della nascita del fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, celebrato in tutto il mondo, anche la città malatestiana lancia una serie di appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Centro culturale Campo della Stella e con il patrocinio del Comune. E la ragione è doppia: il centenario coincide infatti con i sessant’anni di presenza del movimento in città. "Negli anni Cinquanta in Italia prevaleva una mentalità laicista - spiega il professore Fabrizio Foschi - per Giussani, invece, il cristianesimo era un’esperienza di fede integrale poiché l’incontro con Cristo riguarda tutti gli aspetti della vita".

Da qui, un percorso che ha portato alla fondazione del primo movimento: nel 1954 il sacerdote milanese, che insegnava religione al liceo classico "Berchet", ha infatti deciso di dare vita al gruppo "Gioventù studentesca", da cui nascerà CL. A Cesena il movimento ha mosso i primi passi nel 1962 per contagio delle vicine comunità di Forlì e Rimini, le prime al di fuori della Lombardia. In quell’anno don Giussani ha incontrato un gruppo di studenti liceali cesenati, accompagnati da don Lino Mancini e don Ezio Casadei, fra cui vi era Ernesto Giorgi, che sarebbe poi diventato il primo presidente di GS. In totale, sono state ben 27 le visite di Giussani a Cesena, a testimonianza di una relazione profonda con la città: il primo incontro si è tenuto nella cornice di Palazzo Ghini mentre nel 1974 il prete è stato chiamato ben due volte consecutive dal vescovo Gianfranceschi al ritiro dei sacerdoti. A distanza di un mese dall’incontro del Papa con il movimento di Comunione e Liberazione il 15 ottobre che ha visto 50mila persone affollare piazza San Pietro, prendono il via anche le celebrazioni cesenati, tutte ad ingresso libero.

Si parte giovedì 17 novembre alle 21, al teatro Verdi, con il filosofo Carmine Di Martino dell’università Statale di Milano e il giornalista Michele Brambilla già direttore del Qn e Resto del Carlino, che dialogheranno a partire dal libro di Giussani "Alle radici della storia". La serata vedrà anche la testimonianza di don Ernesto Giorgi, primo presidente di Gs a Cesena, e la presenza del vescovo Douglas e del sindaco Lattuca. Venerdì 2 dicembre alle 21 alla basilica del Monte si terrà "Se’ di speranza fontana vivace", un concerto del coro "Giussani 100" con letture di Franco Palmieri. Infine, martedì 6 dicembre, sempre alle 21, lo studioso Leonardo Lugaresi, dell’associazione Patres, e Paolo Terenzi, sociologo e professore dell’università di Bologna, presenteranno "Il cristianesimo come avvenimento. Saggi sul pensiero teologico di don Giussani", il primo di una trilogia di libri sul pensiero di Giussani. Per la ricorrenza è stato anche pubblicato il quaderno "Don Giussani a Cesena", che sarà presentato durante la prima serata, a cura del professor Marino Mengozzi perché "l’occasione merita una memoria da lasciare". L’eredità di Giussani è ancora forte anche nel territorio, come dimostrano i numeri: sono circa 500 gli iscritti alla fraternità, oltre cento i giovani delle superiori di Gs e altrettanti studenti delle medie, a cui si aggiungono 50 gruppi di scuola di comunità aperti a tutti. "Il metodo di Giussani, quello dell’incontro, rimane ancora oggi - commenta Massimo Bassi, responsabile CL a Cesena - occorre però assumersi la responsabilità del carisma da portare avanti".