Ciola, arriva l’esercito "Soluzione temporanea per rompere l’isolamento"

Sopralluogo del viceministro Bignami con militari e vigili del fuoco, già oggi si dovrebbe intervenire per riaprire i collegamenti con Roncofreddo.

Ciola, arriva l’esercito  "Soluzione temporanea  per rompere l’isolamento"

Ciola, arriva l’esercito "Soluzione temporanea per rompere l’isolamento"

di Luca Ravaglia

"L’inferno è qui". La scritta è stata tracciata da un pennarello nero su un cartello che indica il divieto d’accesso alla strada che conduce verso Ciola Araldi, nel Comune di Roncofreddo, sotto l’ombra del Monte Farneto. Non è vero, l’inferno non è qui. Qui sarebbe un angolo di pace immerso nella natura della vallata del Rubicone. Non ora però, perché ora, oltre il cartello personalizzato anche da un cappello da strega di Halloween, si va giù per un dirupo. Quello della strada comunale franata. E dal 16 maggio una quindicina di persone, due aziende e un migliaio di animali sono ostaggi della terra che ha ceduto, un dramma col quale ieri si sono confrontati anche l’esercito, il genio militare e i vigili del fuoco, giunti sul posto insieme al viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami, alla deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri e a Luca Bartolini, responsabile del comprensorio forlivese di Fdi. "Il tema non è alimentare polemiche, ma trovare soluzioni – è la riflessione dello schieramento di centro destra, all’opposizione in quel territorio comunale – Perché dopo due settimane di isolamento servono soluzioni concrete e immediate. Per questo abbiamo voluto segnalare la questione all’esercito e ai vigili del fuoco: i loro tecnici stanno valutando la situazione e nelle prossime ore (probabilmente nella giornata di oggi, ndr) stabiliranno come organizzarsi per trovare una soluzione. Temporanea, certo, ma comunque in grado di dare respiro alle aziende e alle famiglie". Il quadro in effetti non è semplice, perché la strada comunale è interessata una frana importante, sulla quale gravano incognite in termini di riuscita anche solo di un intervento tampone. E’ però vero che le alterative sono poche, perché al momento l’unico altro percorso fattibile è quello che passa dall’attraversamento di campi. "E’ un peccato —ha aggiunto in una nota Alice Buonguerrieri - che il Comune non sia stato collaborativo, altrimenti la risposta per queste persone poteva essere ancora più veloce. I miei appelli al sindaco, invece, sono caduti nel vuoto: avevo proposto di cercare un’interlocuzione con noi al fine di attivare le risorse più opportune. Davanti alla nostra disponibilità non è arrivata neppure una risposta". Nel frattempo gli abitanti della zona sono scesi in strada, raggiungendo lo smottamento per far valere le loro ragioni. Alcuni, ovviamente non presenti, erano stati evacuati a causa di motivi di salute il giorno successivo alla frana, mentre gli altri resistono, dopo aver ricevuto via elicottero forniture alimentari per gli animali che ora stanno però cominciando a scarseggiare nuovamente. Ci sono le attività economiche legate alla produzione e alla lavorazione del latte da far ripartire e la vita de riprendere.