PAOLO MORELLI
Cronaca

Il conto del ristorante ‘I Gessi’: “Il Comune ha perso la causa e versato oltre 1,2 milioni”

Cesena. Interrogazione di Giangrandi (Csn): “L’allora sindaco Paolo Lucchi disse che si sarebbe proceduto con un’azione di rivalsa nei confronti di chi aveva firmato gli atti illegittimi”

Il sopralluogo all’ex ristorante ’I Gessi’

Il sopralluogo all’ex ristorante ’I Gessi’

Cesena, 2 giugno 2025 – Torna d’attualità l’annosa vicenda del ristorante ‘I Gessi’, costretto alla chiusura nel 2009, dopo appena cinque anni dall’apertura, quando scoppiò la vicenda delle verande abusive, un pasticcio amministrativo che emerse dai meandri dell’amministrazione comunale lasciando profonde tracce nella politica cesenate: l’allora assessore all’urbanistica Giorgio Andreucci, che spesso firmava direttamente le autorizzazioni edilizie temporanee con le quali si giustificava ogni tipo di costruzione, dovette affrontare ben tre processi in primo grado e ogni volta fu condannato a otto mesi di reclusione (con la condizionale) per abuso d’ufficio. In effetti con le autorizzazioni edilizie temporanee venivano autorizzati (di solito per cinque anni) interventi edilizi in aziende, circoli e altri edifici che non avrebbero potuto esserlo. Nel caso dei ‘Gessi’, per esempio, l’immobile di proprietà comunale era stato dato in concessione per 25 anni, ma l’ampia veranda che era stata aggiunta all’edificio preesistente (in sostanza era la sala da pranzo) era stata autorizzata per cinque anni perché non prevista dalle norme urbanistiche. Alla fine fu abbattuta, mentre quasi tutti gli altri abusi (le pratiche esaminate dalla Procura della Repubblica furono 67) furono sanate in qualche modo.

A riportare alla ribalta la questione è il consigliere comunale Marco Giangrandi, capogruppo di ‘Cesena Siamo Noi’, che ha presentato al sindaco Enzo Lattuca un’interrogazione ricordando che “all’epoca dei fatti, l’allora sindaco Paolo Lucchi dichiarò pubblicamente che, qualora la condanna fosse stata confermata, si sarebbe proceduto con un’azione di rivalsa nei confronti dei firmatari degli atti ritenuti illegittimi, per evitare che il danno economico ricadesse sull’intera cittadinanza”.

In effetti, il Comune di Cesena è stato condannato, con sentenza confermata in appello e in cassazione, a risarcire circa 1,2 milioni di euro, oltre agli oneri accessori, alla società ‘Al Monte’ “per gravi inadempienze amministrative connesse alla concessione e gestione dell’immobile denominato ‘I Gessi’, sito in via del Monte”.

“Considerato che – scrive Giangrandi nel preambolo della sua interrogazione – non risultano, ad oggi, informazioni ufficiali sull’effettivo avvio e sull’esito di tale eventuale azione di rivalsa; è interesse dei cittadini sapere se il Comune abbia adottato misure per tutelare il bilancio pubblico mediante il recupero delle somme o l’accertamento di responsabilità, e la somma liquidata a titolo di risarcimento rappresenta un onere rilevante per le finanze comunali”.

Dopo questa premessa, il consigliere Marco Giangrandi rivolge al sindaco Enzo Lattuca e alla giunta da lui guidata quattro domande.

1. Se, a seguito della condanna del Comune di Cesena nel contenzioso relativo all’immobile ‘I Gessi’, sia stata effettivamente intrapresa un’azione di rivalsa interna nei confronti dei firmatari degli atti ritenuti illegittimi o comunque dei soggetti individuati come responsabili.

2. Quali siano stati gli sviluppi e gli eventuali esiti di tale azione (anche parziali o in corso), con indicazione di eventuali somme recuperate o richieste a titolo di risarcimento.

3. Se l’intera cifra liquidata a titolo di risarcimento sia stata coperta dal bilancio comunale e quindi interamente sostenuta dalla collettività cesenate, oppure se siano stati attivati altri strumenti di tutela, inclusi eventuali fondi assicurativi.

4. Se siano emerse ulteriori responsabilità interne, anche di natura gestionale, connesse alla vicenda e come si intenda evitare in futuro situazioni analoghe nella gestione del patrimonio comunale.