
"Contro Lattuca serve un politico. I civici non sono riconoscibili"
Italo Macori, che compirà 80 anni a dicembre, fu il candidato sindaco del centrodestra nel 2009. Aveva seguito subito Berlusconi in Forza Italia, poi nel Pdl e ancora in Forza Itaia.
Macori, segue la politica?
"Sì, nazionale e locale. Sono un liberale moderato e appassionato. Forza Italia è il mio partito, sono militante. Ogni anno l’iscritto numero uno a Cesena. stando a quel che mi dice il commissario provinciale Giuseppe Bettini".
Che cosa ricorda di quelle comunali di ormai 15 anni fa?
"Io ero andato in pensione dalla Confartigianato di cui sono stato segretario e mi misi a disposizione. Prendemmo quasi il 20%. Vinse Lucchi, era scritto".
Lei fu un candidato garbato.
"Ho sempre creduto nella forza delle idee e nella civiltà dei modi. Detesto i politici che urlano. Lo dissi chiaramente: non aspettatevi che faccia guerre sante per partito preso".
Però in consiglio le sfuggì ’idiota’ riferito al giovane consigliere del Pd Enzo Lattuca.
"Sì, voleva denunciarmi. Sbagliai, fu l’unica volta che persi le staffe, aveva detto che il Pdl di non so quale città comprava i voti e non mi trattenni".
Faceste la pace?
"Come no, quando mi incontra ancora oggi mi fa festa".
Come lo valuta da sindaco?
"Per me ha fatto meglio di Lucchi, con il quale la partecipazione era minore".
È battibile nel 2024?
"Serve per l’altenanza un buon candidato di centrodestra che per me deve essere politico. I civici si nascondono dietro la foglia di fico della non appartenenza, non sono riconoscibili".
Si dimise da consigliere prima della fine del mandato, come Lattuca che diventò parlamentare. L’opposizione logora?
"Volli far spazio ai giovani, visto che non mi sarei ricandidato. Entrò Marco Casali".
Andrea Alessandrini