App Immuni, anche tre cesenati al lavoro nel team

Sono Alessandro Berlati, Giulia Cecchetti e Laura Morelli, dipendenti della start-up milanese creatrice del dispositivo per tracciare i contatti

ll gruppo dei quattro giovani fondatori della società milanese Bending Spoons

ll gruppo dei quattro giovani fondatori della società milanese Bending Spoons

Cesena, 19 aprile 2020 - "Un pilastro insostituibile nella gestione della fase 2", così il Commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha definito Immuni, l’app italiana per il tracciamento dei contatti, scelta dal governo per tenere sotto controllo la curva del contagio di Covid-19.

Alla realizzazione dell’app - messa a punto dalla società milanese Bending Spoons – hanno contribuito anche alcuni giovani cesenati: tra i 143 dipendenti della startup, infatti, ci sono il software engineer Alessandro Berlati, di Cesenatico, la designer di prodotto Giulia Cecchetti e l’esperta di finanza e consulenza aziendale Laura Morelli, entrambe originarie di Cesena.

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Sui canali social dell’azienda, che porta nel nome un tributo al film cult Matrix ("bending spoons" significa letteralmente "cucchiai che si piegano"), è disponibile un dettagliato profilo di ciascun dipendente che permette di avere informazioni utli anche sui trascorsi profesisonali di questi tre professionisti, peraltro ancora molto giovan, e pure sulle loro passioni extralavorative.

In un post si parla di Alessandro Berlati come di un autentico patito della montagna (a dispetto delle origini marinare) e fan della piadina, che gli ha salvato la vita – ammette – in diverse occasioni. Di Giulia Cecchetti, assunta al termine di sei mesi di stage, si mette in evidenza il suo essere orgogliosamente romagnola, appassionata di moto Gp e di tartarughe marine. Sia Berlati che Cecchetti sono laureati in Ingegneria informatica all’Università di Bologna. Proviene invece dalla Bocconi – e da esperienze di rilievo in Arizona e a New York, solo per citarne alcune – l’esperta di business Laura Morelli. "Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, degli scienziati e di tutto il team Immuni", ha fatto sapere Luca Ferrari, classe ’85, amministratore delegato e co-fondatore della società.

"Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio". L’azienda – prosegue Ferrari - lavorerà gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il proprio impegno. "È il nostro contributo, volontario e nato per puro spirito di solidarietà, per fronteggiare la grave emergenza in atto".

Al primo posto in Europa come sviluppatrice di applicazioni per sistemi operativi iOS, Bending spoons è titolare di un fatturato che nel 2019 ha sfondato i 90 milioni di euro. Dei 143 dipendenti - età media 28 anni – 52 sono donne. Immuni, l’app su cui puntano sia gli scienziati, sia i tecnici al lavoro nella task force anti Covid-19 istituita dal governo, funzionerà nel pieno rispetto della tutela dei dati personali imposta dalla Commissione europea. L’adesione sarà su base volontaria (per essere efficace, tuttavia, è necessario che la usino almeno 6 italiani su 10). Se un individuo scopre di essere positivo, lo segnala al gestore del sistema tramite la app. A quel punto non circolerà la sua identità, ma il codice alfanumerico cui è associato il suo smartphone.

Il software collegato all’app elaborerà i contatti avvenuti nei giorni precedenti con altri dispositivi dotati della stessa applicazione e manderà un messaggio di allerta agli utenti che sono stati esposti al virus. Più sono le persone che utilizzano la app, meglio funzionerà il dialogo tra telefonini. L’app si compone di due aree principali. Il diario clinico, per tenere nota dello stato di salute e annotare eventuali sintomi del Covid-19. La sezione per il tracciamento dei contatti basato sulla tecnologia Bluetooth. Il telefono riconoscerà e salverà i codici dei dispositivi vicini. Se il paziente positivo dà il consenso al trattamento dei dati, sarà possibile tracciare le persone con cui è entrato in contatto. Nessuno dei dati raccolti verrà diffuso prima che il paziente abbia deciso di dare il consenso al loro utilizzo.