"Coronavirus, le assicurazioni devono pagare gli hotel"

Gli albergatori che hanno sottoscritto polizze contro le perdite di fatturato per motivi sanitari sono sul piede di guerra

La reception di un albergo (repertorio)

La reception di un albergo (repertorio)

Cesena, 9 luglio 2020 - Per limitare i danni causati da eventi imprevedibili ci sono le polizze d’assicurazione, ma quando l’evento dannoso si verifica e l’assicurazione non vuole pagare alla disperazione per il danno subito si somma la rabbia per la beffa. È il caso di numerosi albergatori della riviera romagnola che avevano prudentemente stipulato un contratto d’assicurazione per tutelarsi dal rischio di perdita di fatturato a causa di eventi straordinari, inclusi quelli di origine sanitaria. "Abbiamo subito un danno di circa 70.000 euro - dice Mauro Guerrino Manuzzi gestisce l’Hotel Caesar a Valverde di Cesenatico - e abbiamo segnalato la cosa alla nostra assicurazione contando di incassare in tempi ragionevoli almeno i 50.000 euro di massimale previsti dalla polizza".

L’albergatore non ha incassato nulla: "Prima ci è stato detto che la pandemia non era prevista nella polizza, come se la pandemia non fosse di origine sanitaria, poi che avremmo potuto tenere aperto l’albergo, mentre il decreto dell’11 aprile del presidente della Regione imponeva la chiusura agli alberghi, tranne quelli che ospitavano personale sanitario".

«Ora – prosegue abbiamo l’impressione che vogliano tirarla per le lunghe, ma noi abbiamo bisogno dei soldi adesso per fare fronte alle spese della riapertura, non a novembre o dicembre!". Gli fa eco Ubaldo Maraldi dell’hotel Giulietta e Romeo di Cesenatico Ponente: "Riapriremo sabato prossimo perché finora non è stato possibile avendo una clientela prevalentemente straniera. Da fine marzo a oggi per le nostre strutture calcoliamo un mancato incasso di 700.000 euro. Sappiamo bene che quest’anno chiuderemo in perdita, anche perché avremo costi maggiori per il personale e le sanificazioni anti-Covid, per questo abbiamo bisogno dei soldi dell’assicurazione".

La terza campana suona a Gatteo Mare dove Elmo Maraldi gestisce l’Hotel Capitol: "Abbiamo una clientela affezionata di cicloturisti e sportivi, soprattutto stranieri, e quest’anno avremmo avuto una stagione straordinaria grazie a Giro d’Italia, Nove Colli, Pasqua e Pentecoste, e abbiamo avuto anche il bel tempo! Invece niente, siamo stati chiusi fino al 18 giugno. Abbiamo calcolato un danno di 200.000 euro solo per i cicloturisti, 300.000 euro in totale, ma ancora non sappiamo se incasseremo il risarcimento dall’assicurazione".

Il broker assicurativo cesenatePaolo Golinucci,, sta seguendo molte pratiche di questo genere. "Le compagnie di assicurazione cercano di fare il loro interesse, ma se il danno di origine sanitaria, anche se è pandemia, non è escluso espressamente dalla garanzia (come lo sono quasi sempre guerre, terremoti, contaminazioni nucleari e altre catastrofi) il risarcimento dovrà essere corrisposto. Alcune compagnie lo hanno già fatto, mentre altre oppongono maggiori resistenza. Il broker è dalla parte del cliente per definizione e contiamo di risolvere i problemi in modo bonario, anche seguendo le indicazioni di Eiopa, l’Autorità europea sulle assicurazione, che nello scorso aprile ha invitato le compagnie a fornire tempestivamente ai clienti informazioni chiare ed esaurienti in relazione al Covid-19 e a sospendere la distribuzione di dividendi agli azionisti in previsione delle potenziali perdite".