Coronavirus Cesena, corsa alle mascherine e si ferma il calcio

Farmacie prese d’assalto. Rinviata a Martorano la partita di calcio femminile con la squadra lodigiana

Il titolare della farmacia Salvi in via Zeffirino Re

Il titolare della farmacia Salvi in via Zeffirino Re

Cesena, 23 febbraio 2020 - A 253 chilometri da Codogno - il primo paese lombardo vittima del contagio di Coronavirus – anche per i cesenati è stato ieri un sabato col pensiero e lo smartphone rivolti agli sviluppi della situazione, tra la preoccupazione crescente nel corso della giornata e la corsa all’acquisto delle mascherine nelle farmacie. Già alle 10, alla ’Argenta’ in zona Osservanza, erano esaurite. Così da Salvi in via Zeffirino Re e in tante altre. 

Sul Coronavirus ieri si è alzato il livello di attenzione anche in Emilia-Romagna. «Al momento non esiste alcun focolaio del virus nel territorio regionale – ha comunicato la Regione nel tardo pomeriggio – , ma la cabina di coordinamento regionale, riunita nel pomeriggio in Regione convocata dal presidente Stefano Bonaccini, ha deciso di intensificare i controlli nell’ambito del monitoraggio continuo della situazione. A partire dal test al Coronavirus al quale saranno sottoposti tutti i pazienti affetti da polmonite ricoverati in terapia intensiva negli ospedali emiliano-romagnoli: il kit diagnostico della polmonite viene infatti inserito automaticamente nel test Coronavirus». 

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«Per il momento, in assenza di un focolaio in Emilia-Romagna – prosegue la nota diffusa dalla Regione–, si è deciso di attenersi rigorosamente all’ultima ordinanza del ministro della Salute. Prevede la cosiddetta “permanenza domiciliare”: chi torna dalla Cina oppure chi è stato in contatto con una persona risultata positiva in Italia deve restare a casa. Prima ancora c’è l’obbligo (e se non lo fa è sanzionabile) di riferire al Servizio di Sanità pubblica della propria azienda sanitaria di aver di aver viaggiato nelle zone a rischio negli ultimi 14 giorni». Prima del dispaccio della Regione, era stata Ausl Romagna a diffondere un comunicato nel primo pomeriggio.

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«Tutte le articolazioni aziendali sono in condizione di massima attenzione rispetto all’evolversi della situazione – sottolinea l’Azienda Sanitaria Romagna – in stretto raccordo con gli organismi regionali e nazionali e pronti a predisporre eventuali ulteriori modalità attuative, logistiche e organizzative, in caso si renda necessaria la presa in carico di pazienti nelle strutture ospedaliere, in condizioni di massima sicurezza, come da protocolli già condivisi».

Fra le varie precauzioni da adottare l’Ausl consiglia inoltre di lavarsi bene e spesso le mani per almeno venti secondi ed evitare se possibile contatti con persone che abbiano sintomi influenzali.

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Intanto, causa Coronavirus, anche a Cesena si ferma il calcio. Oggi alle 14.30 nella frazione di a Martorano si sarebbe dovuto disputare l’incontro valido per il campionato di serie B femminile tra il Cesena e la Riozzese, ma già da venerdì sera è stato disposto il rinvio a data da destinarsi . La Riozzese è una società calcistica di Cerro al Lambro, comune situato a una ventina di chilometri da Lodi e qualcosa in più dal triangolo Casalpusterlengo, Codogno e Castiglione D’Adda dove è scoppiato il primo focolaio serio di Coronavirus in Italia. Anche il sistema imprenditoriale, intanto, si è mobilitato. Confindustria Romagna parole ha attivato un helpdesk telefonico (3358324609) per segnalazioni di fermo merci o produzione, assistenza per il personale residente o rimpatriato dalla Cina».

Il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini in una lettera ha ragguagliato i suoi concittadini sulla situazione invitandoli a non «farsi prendere da allarmismi o psicosi sempre dannosi».