Corso Comandini, sulla Ztl è guerra di firme

In 200 chiedono la limitazione del traffico. Altri 500, tra residenti, esercenti e perfino le suore, vogliono che resti tutto com’è

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di Luca Ravaglia

Corso Ubaldo Comandini diventerà a traffico limitato o resterà aperto al traffico? La questione sta dividendo i residenti (ma non solo), che in queste settimane sono alle prese con due diverse raccolte di firme. La prima era stata lanciata mesi fa sul portale change.org da una coppia trasferitasi nella via che da Porta Santi conduce verso il Bonci, per chiedere di anticipare le telecamere di Icarus di qualche centinaio di metri, in modo da garantire l’accesso al corso soltanto ai residenti. Operazione che ridurrebbe il numero dei veicoli in transito e in sosta selvaggia abusiva (in zona a parte una manciata di stalli e il punto drive through di un ambulatorio medico è consentito parcheggiare solo agli abitanti).

La seconda raccolta firme è stata avviata più recentemente, e chiede di mantenere le cose come stanno. Elenchi alla mano, chi chiede il mantenimento dell’attuale situazione è numericamente più rappresentato (circa 500 firme contro circa 200). La questione è finita sul tavolo dell’amministrazione comunale, che deve decidere sul da farsi e che nei giorni scorsi ha incontrato una rappresentanza di chi si oppone alla Ztl. Il tratto di strada in questione è lungo poche centinaia di metri, ma i nodi da affrontare sono tanti: a metà del corso, per esempio, si trova una casa di riposo gestita da suore, firmatarie contro la Ztl per tutelare i loro ospiti e i loro parenti. In caso di traffico limitato, per arrivare fin lì ai non residenti servirebbe un permesso, e idem per i pazienti degli ambulatori medici (i sanitari a oggi non sarebbero intervenuti nel dibattito) ubicati poco più avanti: chi ha difficoltà di movimento ora viene accompagnato davanti all’ingresso da un parente che poi si allontana per cercare parcheggio, opzione che con la Ztl ovviamente non potrebbe essere più praticabile.

Un ulteriore aspetto riguarda la farmacia Giardino che deve fare i conti con le medesime necessità. Infine in fondo al corso ci sono bar, ristoranti ed esercizi commerciali, in larga parte contrari alla chiusura.

Anche in questo caso il quadro si annuncia delicatissimo, soprattutto visto che la pandemia da oltre un anno ha costretto a lunghe chiusure, drastiche limitazioni di orari e conseguenti crolli di fatturato. Per questo l’auspicio di molti di loro è che prima di decidere l’Amministrazione valuti attentamente l’entità dei flussi nella zona. A tutela delle attività economiche si sono schierate anche le associazioni di categoria.

In tutto ciò l’allungamento della Ztl porterebbe soltanto allo spostamento del varco di Icarus, senza riqualificazione di un’area che invece da anni grida aiuto. Nella collegata via Mura Giardino c’è il problema dei giovanissimi avventori che di certo non arrivano in auto, ma che bivaccano causando forti disagi ai residenti, come testimoniano i muri imbrattati, il degrado lasciato in terra e le varie segnalazioni che parlano di spaccio di droga. I residenti da tempo chiedono l’installazione di telecamere. Lo stesso problema riguarda il Giardino Pubblico, dal quale le famiglie sono state pressoché ‘sfrattate’. Infine su corso Comandini si affaccia lo storico Palazzo Guidi, attualmente ancora sede del conservatorio: la meravigliosa facciata ora è decadente e in attesa di un futuro complessivo lavoro di recupero dell’intera struttura, che avverrà tra anni, tanti chiedono che il Comune nel frattempo almeno ridipinga la facciata.