Covid scuola Cesena: classi salve, ma 339 studenti sono già in Dad

È il bilancio della prima settimana di lezioni. Un caso alle medie, ma i tamponi negativi hanno scongiurato la quarantena per tutti

Primo giorno di scuola in una quinta del liceo classico Monti (foto Ravaglia)

Primo giorno di scuola in una quinta del liceo classico Monti (foto Ravaglia)

Cesena, 19 settembre 2021 - Pende come una mannaia anche sulle scuole cesenati il rischio delle quarantene, con un ritorno alla vituperata didattica a distanza. In teoria basterebbe un positivo per far chiudere i battenti davanti ad una intera classe, ma nel nostro comprensorio fino ad ora non si sono presentati casi di questo genere. È vero che la situazione è in continuo aggiornamento ma fino a qualche giorno fa, nell’intero comprensorio, solo un caso di un ragazzo positivo – in una scuola media – ha fatto temere il peggio, ossia tutti a casa i compagni di classe già nei primi giorni di scuola.

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Si è proceduto, invece, in altro modo: in quarantena c’è finito solo lo studente risultato positivo, tutti gli altri, passati al vaglio del tampone orofaringeo, negativo per tutti, sono tornati alla didattica in presenza. Per avere una fotografia completa della situazione, tuttavia, occorre attendere il bollettino settimanale dell’Asl che mette nei numeri e nei grafici l’andamento della pandemia visto attraverso i dati di sette giorni.

Ed è proprio da quell’indagine che si evince che già martedì scorso in tutta la Romagna c’erano 833 studenti, tra i 6 e i 18 anni, in quarantena fiduciaria. Contagiati, dunque, e senza la possibilità di iniziare l’anno scolastico in presenza come gli altri. Nella nostra provincia erano 339, così suddivisi: 12 di diciotto anni, 20 di diciassette anni, 29 di sedici anni, 34 di quindici anni, 23 di quattordici anni, 18 di tredici anni, 39 di dodici anni, 25 di undici anni, 28 di dieci anni, 31 di nove anni, 28 di otto anni, 25 di sette anni, 27 di sei anni.

Attenzione alta e qualche preoccupazione, ovviamente, si coglie tra i dirigenti scolastici. "Non abbassiamo la guardia – dice, tra gli altri, la professoressa Simonetta Bini, preside del liceo classico Monti –, fortunatamente le dimensioni delle nostre aule ci consentono il distanziamento richiesto, ma tutti i ragazzi sono tenuti a tenere le mascherine chirurgiche per tutta la durata delle lezioni".

Almeno una mezza dozzina sono i ragazzi del Monti in isolamento fiduciario già contagiati prima delle lezioni e per loro vale la didattica a distanza attraverso il sistema classroom fino a quando insiste la positività. 

Neppure ai dirigenti è dato di sapere, peraltro, se i ragazzi sono vaccinati o no, benché nelle quarte e nelle quinte i maggiorenni esibiscano tranquillamente il green pass. "Ha stazionato davanti al nostro istituto il camper dell’Asl per le vaccinazione - commenta la professoressa Bini –, ma non sono stati tanti gli utenti. Non perché lo abbiano ignorato, ma perché i vaccinati sono già molti". E come ignorare il problema dei docenti che non hanno voluto vaccinarsi? Per loro c’è l’obbligo del tampone ricorrente valido nelle 48 ore. Senza quello non si entra. Sono almeno una mezza dozzina, in quasi ogni istituto, i docenti in questa situazione. E c’è anche chi ha rinunciato all’incarico.