Credito cooperativo romagnolo, i sindacati: "Più chiarezza"

Proteste per la riduzione dell’organico e per la mancanza di informazioni ai dipendenti

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di Paolo Morelli

"I conti non tornano..." è il titolo di un volantino diffuso dalla rappresentanza aziendale del sindacato First-Cisl che si apre con la contestazione relativa ai livelli occupazionali: nel giro di due anni i dipendenti a tempo indeterminato passano da 171 a 151, mentre aumenta il numero dei contratti a termine (13). E inoltre ci sono i disagi relativi al cambio del sistema informativo.

Ma il ‘cuore’ del volantino è nella seconda parte che evidenzia la mancanza di comunicazione da parte del Credito Cooperativo Romagnolo degli eventi straordinari avvenuti nelle ultime settimane con le dimissioni di quattro consiglieri d’amministrazione (tra i quali il vicepresidente) e dell’intero collegio sindacale. Se non ci fossero stati i giornali locali - è il ragionamento del sindacato - nessuno avrebbe saputo alcunché fino al comunicato della banca che annunciava la cooptazione in cda dell’avvocato Marco Pistritto su indicazione della capogruppo Iccrea Banca.

A preoccupare la First Cisl è l’ultimo incarico di Pistritto, che proviene dalla Federazione Veneta della Banche di Credito Cooperativo: nel novembre 2020 è stato nominato presidente della Bcc Carea che a gennaio 2022 è stata accorpata alla Bcc di Verona e Vicenza. "Forse anche la capogruppo ha già in mente un progetto sul Credito Cooperativo Romagnolo?" si chiede il sindacato in chiusura.

Nel comunicato non se ne fa cenno, ma a preoccupare i dipendenti c’è anche la presenza di cinque ispettori che da tempo stanno esaminando a fondo la documentazione di vari settori dell’istituto di credito per relazionare alla capogruppo Iccrea e alla Banca Centrale Europea.

La preoccupazione serpeggia anche tra i soci che seguono più da vicino le vicende della banca: non è ufficiale, ma pare che la prossima assemblea, nella quale, oltre all’esame del bilancio, ci sarà anche il rinnovo delle cariche sociali, si svolga con i soci rappresentati da un notaio, come avvenne lo scorso anno, senza neppure la possibilità di assistervi in streaming. Per questo un gruppo di soci potrebbe chiedere che l’assemblea, la cui prima convocazione è stata fissata al 30 aprile, si svolga in presenza.

Nella foto: Giancarlo Petrini, direttore generale del Credito Cooperativo Romagnolo