Crescerà l’export ma non l’occupazione

La Camera di commercio prevede una ripresa sensibile nel 2021 per la Romagna, superiore alle medie regionale e nazionale

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La produzione è in ripresa, soprattutto per quanto riguarda l’export, ma il fermento non si traduce ancora in consistenti nuovi posti di lavoro. E’ il quadro che emerge dagli scenari di previsione elaborati dal sistema delle Camere di commercio. Nel territorio romagnolo quest’anno l’export aumenterà del 15,7%, dopo la chiusura negativa del 2020, mentre permarranno criticità sul fronte del mercato del lavoro, con occupati in diminuzione (-0,6%) e tasso di disoccupazione in aumento (8,9% nel 2021). In base agli ultimi ‘Scenari per le economie locali’ elaborati su dati Prometeia (aprile 2021), nel 2020 la variazione annua del valore aggiunto (in termini reali) dell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini risulta pari a -9,1%. Tutti i principali macrosettori registrano diminuzioni: industria (-10,1%), costruzioni (-4,0%), servizi (-9,3%). Per il 2021 le previsioni indicano un parziale recupero nella produzione della ricchezza (+4,9%), inferiore al trend regionale (+5,5%) ma superiore a quello nazionale (+4,7%).

Anche l’export (espresso in termini reali) dovrebbe tornare in positivo nell’anno in corso, con una crescita (+15,7%) che compenserebbe il deciso calo del 2020 (-10,6%) e che risulterebbe maggiore della variazione positiva sia regionale (+12,7%) sia nazionale (+12,0%). Notizie invece non confortanti sul fronte del mercato del lavoro: se il 2020 si era chiuso, infatti, con una perdita annua di occupati del 3,6% ed un tasso di disoccupazione al 7,3%, per il 2021 si prevede un’ulteriore contrazione degli occupati dello 0,6% e un tasso di disoccupazione che arriverà all’8,9% (Emilia-Romagna: 7,2%, Italia: 10,7%).

Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna, evidenzia la difficoltà di stilare previsioni in questo scenario d’incertezza: "Il nostro territorio, però, seppure colpito duramente, ha le caratteristiche e la capacità progettuale necessarie per ripartire, puntando su competenze e specializzazioni. Il parziale recupero del valore aggiunto, previsto per quest’anno, è un buon segnale per la ripartenza. Ora abbiamo bisogno che il piano vaccinale sia completato velocemente, per potere tornare a una “nuova normalità” di sistema, che consenta la piena ripresa di consumi ed investimenti. La Camera di commercio non ha mai rallentato la propria attività, cercando di migliorare la propria efficienza operativa e l’efficacia delle proprie azioni, per essere pronta, anche nella ripartenza, a fare la “propria parte”, per sostenere le imprese e rendere la nostra economia e i nostri territori sempre più competitivi e attrattivi".

Le previsioni per la nostra provincia indicano la variazione annua del valore aggiunto (in termini reali) pari a -8,5%. Tutti i principali macrosettori registrano diminuzioni: industria (-10,5%), costruzioni (-3,3%), servizi (-8,5%). Per il 2021 le previsioni indicano un parziale recupero nella produzione della ricchezza (+5,1%), inferiore al trend regionale (+5,5%) ma superiore a quello nazionale (+4,7%).

Anche l’export (in termini reali) dovrebbe tornare in positivo nell’anno in corso, con una crescita (+17,5%) che andrebbe più che a compensare il calo del 2020 (-8,1%), e che risulterebbe superiore alla variazione sia regionale (+12,7%) sia nazionale (+12,0%).

In termini di produttività e capacità di spesa, il reddito disponibile delle famiglie (a valori correnti) è previsto, nel 2021, in aumento (+5,0%); il valore aggiunto per abitante si dovrebbe attestare a 28.100 euro (30.800 Emilia-Romagna; 25.100 Italia) mentre il valore aggiunto per occupato dovrebbe toccare quota 62.200 euro (68.900 Emilia-Romagna; 65.300 Italia).

La situazione più preoccupante riguarderà il mercato del lavoro, con una diminuzione prevista, nel 2021, degli occupati dello 0,4% (-2,1% nel 2020), che causerà, da un lato, una contrazione, seppur lieve, del relativo tasso di occupazione (dal 45,6% del 2020 al 45,4% del 2021), dall’altro, un incremento del tasso di disoccupazione, che arriverebbe al 6,8% (Emilia-Romagna: 7,2%, Italia: 10,7%), dal 5,2% del 2020.