Crisi idrica: "Tranquilli, Ridracoli vi darà acqua da bere"

Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque, rassicura sulle riserve dell’invaso: "Volume in media grazie alla pioggia di aprile e maggio"

Cesena, 22 giugno 2022 - L’emergenza siccità non tocca la diga di Ridracoli e l’Acquedotto della Romagna, ma l’invito dei gestori è a non sprecare l’acqua. I dati al 20 giugno relativi a Ridracoli sono rassicuranti: la quota invaso è a 552,34m pari a 28.200.000 di metri cubi d’acqua e, ad oggi, il volume dell’invaso incastonato tra i gioielli del Parco nazionale come la Foresta della Lama e di Sasso Fratino patrimonio Unesco, risulta superiore di 220.000 metri cubi rispetto alla media storica anche se è inferiore rispetto alla stessa data del 2021 sia come quota (554,65m) che come volumi (30.400.000 metri cubi).

Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque Società delle fonti
Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque Società delle fonti

Siccità in Emilia Romagna: per ora niente razionamenti d'acqua

"Un dato che, al momento ci conforta, – commenta il presidente di Romagna Acque Società delle Fonti Spa, Tonino Bernabè –. Sono state le piogge di aprile e degli inizi di maggio a garantire questi numeri visto che dal 1 gennaio al al 20 giugno sono caduti 455,8mm di pioggia e solo 3,4mm nei primi venti giorni di giugno". Il raffronto con gli anni siccitosi del 2002 – 2007- 2011 e 2017 evidenzia l’attuale stato di salute discreto di Ridracoli: nel 2002 la quota invaso era arrivata a 544,73 m con 22.493.000 di metri cubi; nel 2007 544,95m – 21,875,150m3; nel 2011 549,98m e 26,064,000m3 e nel 2017 548,88m e 25,106,000m3.

"Aggiungo – precisa Bernabè -- che la situazione delle fonti e dei pozzi non presenta criticità al momento anche perché grazie all’acquisizione da parte di Romagna Acque delle fonti il sistema è interconnesso. Il Canale Emiliano – Romganolo (Cer) è in forte difficoltà e proprio martedì faremo il punto sulla situazione idrica in Emilia – Romagna con l’assessora all’ambiente Irene Priolo. Per alcune e limitate situazioni di mancanza d’acqua (Poderi Lombardesca e Vallicella) a Bagno di Romagna e Santa Sofia interveniamo con le autobotti e in caso di penuria mettermo a disposizione come già fatto negli ultimi anni per allevatori e agricoltori la capatazione di Capaccio".

Il pensiero di Bernabè però va oltre: "Gran parte dell’Italia è in emergenza idrica, ma proprio nelle emergenze (così come per la sanità dopo il Covid) , per fronteggiare la crisi idrica e i cambiamenti climatici sempre più accelerati dobbiamo essere in grado di captare le risorse del Pnnr per affrontare la sistemazione delle condotte e utilizzare la tariffa per nuovi investimenti. Per mettere in sicurezza la Romagna servono dai 15 ai 20 milioni d’acqua oltre alle politiche di risparmio e di riuso. Dobbiamo avere scorte necessarie a fronteggiare la siccità e non mettere in crisi il rifornimento idropotabile, l’agricoltura e il turismo. Serve un invaso dove l’acqua c’è. Dobbiamo come società, amministrazioni romagnole e associazioni di varia natura decidere dove farlo, come farlo, ma decidere, perché i tempi stringono e una nuova diga non deve essere un tabù".