Dalla città all’Appennino verso il regno della neve

Il nostro viaggio lungo l’E45 tra disagi della viabilità e poesia dell’inverno. Paesaggio già completamente imbiancato al Fumaiolo: "Aspettiamo i turisti"

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di Luca Ravaglia

Ci fosse davvero un regno di fate e folletti, di certo sarebbe da queste parti, tra le pieghe dell’Appennino tosco romagnolo. Non è questione di supportare le rivendicazioni ‘gnomesche’ di Bagno di Romagna, ma di immergersi in mezzo alla prima neve stagionale dei boschi che si arrampicano sul monte Fumaiolo. Uno spettacolo da fare impallidire Narnia.

Per arrivare, c’è da partire da Cesena a metà mattina, coi fiocchi bianchi che cadono anche in città, ingrigendosi in fretta tra il traffico e l’asfalto. Troppo pochi per stendere coltri sulla nostra pianura, ma abbastanza per ingolosire lo spirito: magari in montagna… E allora si va a vedere. Il termometro balla tra i due e gli zero gradi. Tra Borello e Mercato Saraceno la neve si trasforma in pioggia ghiacciata: i campi sono verdi, il panorama velato dalla foschia. Sarsina, ancora niente. A Bagno di Romagna tornano i fiocchi, ma il risultato non cambia. Freccia a sinistra, camion alle spalle, borgo di Verghereto sopra la testa e finalmente eccola, la prima neve di casa nostra.

Fino all’abitato la strada è intonsa, però col passare delle curve, il quadro inizia a cambiare: si va in salita, verso il Fumaiolo, tra gli alberi spogli e la neve tutto intorno. E’ il momento giusto per il paragone con Narnia. Non c’è traffico, nel senso che davvero per chilometri non si incontra nessuno. I ristoranti che propongono piatti del territorio sono tutti chiusi, compresi quelli in cima al valico, a due passi delle sorgenti del Tevere. Non è giorno per i turisti ed è un peccato.

Nell’attesa delle prime affluenze, a fare da apripista sono due amici che si concedono una passeggiata lungo il sentiero indicato dai cartelli bianchi e rossi seminascosti dalla neve. "E’ vero, non c’è nessuno. E sì, il panorama è davvero una meraviglia". Basterebbe restare lì, sul cofano dell’auto, a guardarsi intorno e a sorridere. Perché i monti a un’ora scarsa di guida dalla Fontana Masini sono uno spettacolo che vale la pena godersi. Magari concedendosi una deviazione intorno al lago di Acquapartita, con l’acqua scura che quasi mette soggezione e un anello da coprire a piedi ammirando tutto quello che c’è intorno. La natura.

L’ultima tappa è Bagno di Romagna, dove gli gnomi hanno lasciato un cartello per dare appuntamento alla primavera del 2023 e dove ancora la neve continua a non attaccare. Il bilancio del primo assaggio di inverno che fa tanto Natale è un tuffo nella pace della montagna, che non lascia mai delusi. Almeno fino al ritorno sull’E45: sono iniziati i lavori nella galleria di Quarto, direzione nord. Si esce dopo una fila di cinque camion e altrettanti bilici, imboccando la strada provinciale. Chilometri reali di curve e controcurve: sei. Chilometri percepiti: 66. Per chi l’E45 la percorre ogni giorno per andare al lavoro o a scuola, sarà un inverno molto lungo. E difficile da alleviare soltanto pensando a Narnia.