Cesena, i vicoli usati come wc. Le segnalazioni dei cittadini

Sant' Agostino e palazzo Guidi: gli interventi dei lettori dopo il caso duomo

Cesena, un residente ripulisce via Mura (foto di repertorio Ravaglia)

Cesena, un residente ripulisce via Mura (foto di repertorio Ravaglia)

Cesena, 18 ottobre 2018 - Utilizzare muri e colonne come toilette improvvisate è purtroppo diventata una consolidata abitudine in diverse zone della città, tanto che molti lettori sono intervenuti sul tema segnalando zone più o meno frequentate scelte per soddisfare impellenti bisogni fisiologici senza curarsi troppo del rispetto delle norme di convivenza civile. Restando in tema di luoghi di culto, oltre a quelle del duomo, anche le mura dell’imponente chiesa di Sant’Agostino finiscono spesso nel mirino di chi ‘proprio non riesce a resistere’. A fare da schermo verso gli sguardi indiscreti – e più probabilmente disgustati – degli altri passanti c’è per esempio una fila di cassonetti dei rifiuti, dietro la quale è facile celarsi, anche senza aspettare il tramonto.

Sul tema interviene per esempio Martina, che replica a chi se la prende genericamente con gli immigrati ribattendo di aver colto sul fatto un gruppo italianissimo, che ha risposto a male parole al suo invito alla decenza. Mirko cita invece le vicinanze del Teatro Vedi, soprattutto dopo i weekend di baldoria, dove denuncia di imbattersi costantemente in residui di urina e vomito uniti a cocci di bottiglia, cartacce, fazzoletti e via dicendo: «L’inciviltà non ha colore della pelle, né paese di origine. Anzi, spesso noi italiani ne siamo maestri». Andrea rincara la dose: «Purtroppo i giovani d’oggi in qualche caso hanno pessimi esempi e questo non ha nulla a che fare con l’etnia o la religione. Da genitore mi ci metto anch’io: è ora di interrogarsi su cosa possiamo fare noi adulti invece di puntare il dito». Giacomo invece chiama il mondo delle parrocchie a fare di più, adoperandosi per risolvere i problemi invece di limitarsi a segnalarli. Tornando alle segnalazioni, le aree ecologiche sono in effetti piuttosto gettonate per la trasformazione in latrine: Riccardo per esempio riporta l’attenzione sulla zona di via Martiri d’Ungheria, dietro a piazza della Libertà: «L’odore di urina pervade l’aria già pochi passi dopo aver imboccato la strada. Tutte le volte che passo, mi si accartoccia lo stomaco».

Sempre mantenendo l’attenzione sul cuore urbano, Carla conosce e frequenta la zona di palazzo Guidi, storica sede del conservatorio Maderna in corso Ubaldo Comandini. «Alla mattina c’è sempre da tapparsi il naso non appena ci si avvicina al porticato. Tra i ciottoli campeggiano pozzanghere gialle dall’odore inequivocabile alle quali a volte si aggiungono pure delle feci. Nella maggior parte dei casi i ‘responsabili’ sono uomini, italiani come stranieri, mentre nella parte restante i responsabili sono gli animali da passeggio, lasciati agire indisturbati da tante persone che nel frattempo si girano dall’altra parte fingendo di ignorare quello che sta succedendo. E pensare che basterebbe svuotare una bottiglietta d’acqua per risolvere il problema. Il punto purtroppo sta nel fatto che senza sanzioni ognuno ignora il rispetto delle regole: propongo di organizzare controlli mirati della polizia municipale, con tanto di pesanti sanzioni da comminare ai trasgressori».