"Dehors dei locali, è finita l’anarchia totale"

L’assessore Ferrini annuncia la prossima entrata in vigore del regolamento per gli spazi esterni: "Più uniformità estetica"

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di Andrea Alessandrini

Sul centro storico pendono l’opportunità e insieme la spada di Damocle dell’abaco, nel gergo comune l’antico pallottoliere per far di conto, in quello amministrativo il regolamento a cui dovranno attenersi i pubblici esercizi nel realizzare dehors e pedane negli spazi sul suolo pubblico.

Quando entrerà in vigore l’attesissimo abaco, assessore alle attività produttive Luca Ferrini?

"In autunno, dopo anni di confronto tra amministrazione comunale e Sovrintendenza. Dopo l’estate l’abaco diventerà operativo e verranno assegnati alle imprese del settore dei pubblici esercizi due anni di tempo per potersi uniformare, quindi avranno il modo di potersi organizzare e produrre l’investimento necessario senza eccessiva pressione".

In che modo l’abaco darà ordine e decoro agli spazi esterni di bar e ristoranti?

"L’obiettivo è uniformare in senso estetico ciò che attiene a colori, dimensioni e fattezze dei dehors nell’occupazione dello spazio pubblico conferendo omogeneità e armonia ai gazebo. A questo hanno mirato gli architetti preposti e realizzarlo. Dopo l’anarchia felice del periodo di convivenza della pandemia, in cui l’occupazione di suolo pubblico gratuita è stato una grande risorsa per la ripartenza delle imprese e per favorire la socialità pur con le restrizioni vigenti, scatterà la nuova e doverosa disciplina che mira a dare ordine ed abbellire il centro storico grazie all’accordo che sta per essere sottoscritto. Siamo alle rifiniture, finalmente ci siamo".

Dovranno essere smantellate numerose pedane esistite?

"La netta maggioranza delle pedane va bene. Le nuove che sono state installate negli ultimi tempi sono state invitate a seguire i criteri riconducibili alle indicazioni del’abaco. Chi dovrà intervenire per adeguarsi avrà tutto il tempo possibile per agire e gli investimenti si riverberano a favore dell’attività. In più ci sarà un vantaggio notevole per le imprese".

In che cosa consiste?

"Sino ad oggi tutte le occupazioni del suolo avevano una scadenza annuale e dovevano essere rifatte con relazioni tecniche da presentare e costi burocratici periodici, mentre con l’abaco le concessioni avranno validità di cinque anni. Avrei voluto renderle ancora più lunghe, ma è già un bel passo che sfoltisce la burocrazia e allevia i costi"”.

Le organizzazioni di categoria hanno protestato per il ripristino dei costi dell’occupazione di suolo pubblico dopo la gratuità durante il periodo della pandemia.

"Finita la fase di gratuità eccezionale, è giusto che gli spazi pubblici vengano pagati quando sono affittati a un privato. Questo è un principio di equità. E lo è ancora più se consideriamo che ci sono pubblici esercizi che hanno usufruito del suolo gratuito potendo contare su ampi spazi a disposizione nelle piazze limitrofe, mentre altri ne sono rimasti esclusi non beneficiandone in adiacenza al proprio locale. Si pone pertanto un problema di concorrenza e di pari e opportunità che le stesse associazioni ci hanno sottoposto, quindi le proteste sul ripristino dei costi di occupazione di suolo pubblico francamente non mi sembrano coerenti e pertinenti"”.

In questi anni piazza del Popolo, così come le piazze Amendola, Albizzi, Guidazzi, è stata rilanciata dallo spazio pubblico occupato da tavoli, sedute e dehors. L’anarchia felice cosa lascerà in eredità: spazi occupati più ridotti? Più decoro e meno fruibilità?

"Forse gli spazi concessi saranno un po’ ridotti, ma resteranno comunque estesi, più ordinati e pregevoli esteticamente. Cesena e i pubblici esercizi ci guadagneranno. In piazza del Popolo la Sovrintendenza ci chiede, giustamente, che la fontana Masini non venga accerchiata e resti ben visibile, ma la nuova vocazione della piazza fiorita di tavoli e sedute all’esterno non verrà certo snaturata, anzi".