"Dehors, regole pronte ma è probabile la proroga"

Pubblici esercizi, Ferrini ha inviato l’abaco alla Soprintendenza per il via libera "I tempi però possono protrarsi se la scadenza nazionale slitta a giugno"

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di Andrea Alessandrini

"Il Comune di Cesena è pronto con l’abaco, ma potrebbe intervenire una proroga fino a giugno o sino a fine 2023 e quindi le nuove norme sui dehors non entrare in vigore all’inizio dell’anno". L’aggiornamento dello stato dell’arte è dell’assessore comunale Luca Ferrini sulle nuove regole dovute per legge per uniformare i dehor in centro storico. A Cesena verranno abolite le pedane in centro.

"Abbiamo inviato il nostro documento alla Soprintendenza alle Belle Arti e attendiamo il suo parere – aggiunge l’assessore –. L’approvazione riguarderà gli abachi dei sei comuni dell’Unione, ciascuno differente, ma presentati insieme e servirà anche il passaggio nei consiglio comunale per l’approvazione. Anche se non ci fosse la proroga i prossimi step saranno a inizio 2023". Sulla proroga nazionale fa affidamento Confcommercio, affermano i presidenti di Confcommercio cesenate baristi e ristoratori Angelo Malossi e Vincenzo Lucchi, riferendosi all’apertura del ministro della Cultura Sangiuliano, verso l’approvazione in sede parlamentare degli emendamenti al dl Aiuti quater volti a prorogare il regime autorizzativo semplificato per bar e ristoranti che allestiscono uno spazio esterno temporaneo.

"Si tratta di un intervento che Confcommercio nazionale e le nostre associazioni del territorio richiedono da mesi - aggiungono Malossi e Lucchi - convinte che i dehors, se ben allestiti, possano costituire un valore aggiunto per le imprese della ristorazione, e un elemento qualificante per gli spazi urbani. Un giudizio condiviso dai cittadini. Secondo un’indagine condotta da Fipe-Confcommercio, i dehors suscitano emozioni positive nel 70% dei cittadini, che li ritengono funzionali per sviluppare convivialità e che spesso migliorano gli ambienti, rendendoli più armoniosi. Ecco allora che disporre di più tempo, grazie alla proroga, può essere utile per perfezionare il confronto tra Comune e Sovrintendenza e adottare norme più efficaci per il nuovo abaco senza penalizzare economicamente i pubblici esercizi e il loro lavoro".