Manca il diploma, è sotto le bombe: niente scuola per i baby profughi ucraini

Cesena: due ucraini respinti da un centro di formazione perché privi del certificato. Poi il dietrofront

I due giovani profughi ucraini: da sinistra Roman Obodoviki e Nicolay Caidanenco

I due giovani profughi ucraini: da sinistra Roman Obodoviki e Nicolay Caidanenco

Cesena, 17 settembre 2022 - "Non hanno accolto a scuola i due ragazzini ucraini che stiamo ospitando a Bagnarola di Cesenatico da sei mesi". Lo sfogo è di Carla Sasselli, tra le più attive di un gruppo di 24 famiglie di parrocchiani che dal 30 marzo scorso sostiene economicamente e in tutte le loro esigenze nove profughi fuggiti dalla guerra in Ucraina, quattro adulti e cinque bambini e ragazzini accolti nella canonica della chiesa.

"Il centro di formazione professionale Engim di Cesena con sede presso l’istituto Lugaresi – è quanto sostiene la parrocchiana – il giorno prima dell’avvio delle lezioni ha comunicato ai due studenti ucraini Roman Obodoviki e Nicolay Caidanenco di 17 e 18 anni, che l’accesso al corso non era loro consentito perché privi della certificazione di diploma di terza media. Ora sono a casa e non sappiamo a chi rivolgerci: forse la Regione presso cui Engim è accreditato? I due ragazzi sono già in possesso di diploma di scuola superiore, ma i percorsi di studio non sono equiparati e non hanno validità in Italia".

"Piuttosto che fare ripartire i due allievi da una quarta classe – prosegue la donna – come suggeritoci dall’istituto professionale Comandini abbiamo preferito orientarci su un centro professionale con corsi biennali che formi i ragazzi a un mestiere per farli inserire nella comunità, se la loro permanenza qui sarà lunga". Va detto che Engim (ente nazionale dei Giuseppini del Murialdo), è un centro professionale di lunga storia e ottima reputazione nel Paese e nel territorio: opera in Italia e anche all’estero nell’ambito della formazione professionale e della cooperazione internazionale come emanazione della Congregazione di San Giuseppe-Giuseppini del Murialdo, fondata nel 1873 per iniziativa di San Leonardo Murialdo. Sorprende ancor di più quindi che il problema sia stato la mancanza del diploma: per chi è fuggito dal suo paese martoriato dalla guerra non poteva essere quel certificato la prima cosa da mettere in borsa nella dolorosa fuga dalla propria casa. Ed è anche difficile immaginare come sia possibile ottenerlo con celerità da un Paese sotto le bombe, con edifici e scuole abbattute.

"L’anno scorso – prosegue la requisitoria della parrocchiana – avevo richiesto invano al liceo scientifico di Cesenatico di far frequentare la scuola ai due ragazzi non accolti da Engim come uditori. Chi ritiene che intervengano Stato o Comuni ad aiutare i profughi si ricreda: l’ondata emotiva è finita e senza persone di buon cuore gli ucraini elemosinerebbero per strada".

Ma al centro professionale Engim, viene fornita una versione dei fatti diversa. "Giovedì i due ragazzini ucraini non erano presenti al nostro corso biennale di meccanici di sistema, ma si tratta di un fraintendimento". Così informa Rina Giorgetti, direttore regionale di Engim. "Ho appena verificato in segreteria didattica a Cesena – spiega – che c’è stata un’incomprensione. Non esistono problemi di certificati mancanti o di burocrazia: il fatto è che i due ragazzini non parlano quasi per nulla l’italiano e quindi l’inserimento al corso sarebbe stato problematico, per cui è stato consigliato loro di iscriversi a un corso di alfabetizzazione all’italiano al Cpa presso la scuola media Anna Frank o altri enti per poi frequentare il nostro corso. Ma a questo punto mi metterò subito in contatto con i familiari dei ragazzini per poter accoglierli da lunedì facendoli affiancare da un mediatore linguistico".

In serata è arrivata la conferma anche dalla canonica di Bagnarola: da lunedì i due ucraini inizieranno i corsi.