Disagio giovanile c’è lo spettacolo ’Lasciami volare’

La presidentessa della Consulta: "Vogliamo aiutare i genitori a ritrovare il senso nella morte di un figlio"

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di Giacomo Mascellani

Il teatro comunale di Cesenatico domani sera ospiterà uno spettacolo di poesia, musica e danza, centrato sul disagio giovanile. Sarà l’occasione per affrontare un tema purtroppo di grande attualità e aggravato anche dall’emergenza sanitaria, che ha impedito a molti ragazzi e a molte ragazze di vivere a pieno due anni della loro gioventù. ’Lasciami volare’, questo il titolo della serata evento che inizierà alle 21, consiste in un dialogo con i genitori, nel quale interverrà come relatore Gianpietro Ghidini, padre di Emanuele, fondatore dell’Associazione ’Pesciolino Rosso’, nata a supporto dei giovani e impegnata in progetti di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita, dove genitori e ragazzi si scambiano idee e riflessioni sui temi dell’adolescenza, il futuro, la scuola e il rapporto tra genitori e figli.

Il regista è Michele Zizzari, mentre le coreografie sono firmate da Giulia Lacchini su musiche dal vivo interpretate da Cristian Albani. È una iniziativa dai contenuti interessanti, promossa dalla Consulta per il Volontariato di Cesenatico con il patrocinio del Comune e di VolontaRomagna.

Catia Sasselli, presidente della Consulta che cinque anni fa ha perso il figlio Alessandro, dà a questa iniziativa benefica un significato molto profondo: "Si utilizzano tante parole per descrivere il dolore dei genitori che perdono un figlio prematuramente, come "innaturale", "contro natura", "non dovrebbe mai accadere". Purtroppo invece accade sempre più di frequente, e accade che i figli decidono di lasciarci, non rendendosi conto di cosa creano. Gianpietro Ghidini ha saputo trasformare il dolore in aiuto, fondando l’Associazione Pesciolino Rosso. L’ho incontrato due anni fa, avevo letto il suo primo libro e le sue parole mi hanno dato tanta sicurezza e forza. Certo, non mi ha tolto l’immenso dolore e il vuoto dentro di me, tuttavia mi ha dato la consapevolezza che chiudersi non porta a nulla. Ecco perchè è nata questa serata, per aiutare altri genitori a ritrovare il senso nella morte di un figlio; e il senso è essere di aiuto a salvare altri".

Catia lancia un messaggio significativo: "In questo tempo dove siamo stati sospesi per due anni, dove tanti giovani hanno perso il rispetto di loro stessi, in cui apparire è più importante dell’essere ed i valori si confondono con non so quali sentimenti, ho ritenuto fosse il modo più costruttivo di ricordare Alessandro. A lui sicuramente piacerà. Lo devo a lui, ai tanti genitori che hanno il cuore in cielo, lo devo ai tanti che non trovano in questo mondo il loro posto. Questa serata è dedicata alla speranza, alla gioia, ma soprattutto all’amore, perchè dobbiamo continuare a vivere".