Dodici milioni di italiani ‘dipinti’

Ad occhio, e ora che l’estate sveste i corpi la sensazione appare quasi statistica, sembra ben oltre il 13 per cento la percentuale degli italiani che si sono fatti dipingere il corpo in modo indelebile. Quella percentuale risale infatti al 2015, con la prima indagine epidemiologica sul tatuaggio dell’Istituto Superiore di Sanità. In sette anni, in cui c’è stata una forte escalation, quella percentuale si stima intorno al 20 per cento: circa 12 milioni di italiani. Restano più meno simili altri indicatori sulla febbre da pelle autografata. Intanto la molla prepotente è ancora l’edonismo che ha il suo primo sfogo intorno ai 25 anni, ma è cresciuto il numero di tatuati tra i 35 e i 45 anni. Ciò che sconcerta, a fronte di un 92 per cento soddisfatto del proprio tatoo, è che ben il 17,2 per cento - secondo quell’indagine - ha dichiarato che avrebbe voluto rimuoverlo e oltre il 4 per cento lo ha fatto. Si tatuano più le donne degli uomini.