Don Virgilio Resi, in piazza un graffito per ricordarlo

Nell’ex piazzetta del Teatro, ora c’è anche l’immagine del missionario sampierano raffigurato mentre abbraccia idealmente tutta la comunità

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Nell’ex piazzetta del Teatro a San Piero in Bagno, che è stata dedicata nei giorni scorsi al compianto Don Virgilio Resi, con una cerimonia pubblica presieduta dal sindaco Marco Baccini, è stato realizzato un grande graffito a colori con l’immagine del missionario sampierano, disegnato dalla maestrìa dell’artista Francesco Mescolini, in collaborazione con gli amici di S.Piero.

Commenta in proposito l’Associazione dedicata a Don Virgilio, il sacerdote esponente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che era stato per circa 20 anni missionario in Brasile, a Belo Horizonte, dove è sepolto per sua volontà, dopo essere scomparso 20 anni fa, prematuramente a 51 anni, a seguito di malattia: "Quest’opera racconta la proposta di una nuova vita. In primo piano Virgilio spalanca le sue braccia verso tutti noi pronto ad abbracciarci, eppure non si limita a fare solo a questo: infatti ci invita a guardare oltre le sue braccia, verso la collina popolata dalle favelas. Il suo è un invito a superare i timori, le paure, per donare tutti noi stessi al prossimo e vivere l’avventura della vita sino in fondo, con fede, coraggio e passione".

E a proposito del coinvolgente graffito con l’immagine di Don Virgilio, disegnato nella parete di un edificio che si affaccia nella Piazzetta, il sindaco Marco Baccini aveva pronunciato parole significative durante la cerimonia di intitolazione della Piazzetta stessa al missionario di San Piero: "Non appena è stata presa questa decisione, la presenza di Virgilio si è subito fatta sentire, a maggior ragione quando i familiari e i tanti volontari si sono impegnati nella rappresentazione figurativa di Virgilio nella parete d’ingresso ed in opere di decoro che rendono la nuova piazzetta Don Virgilio Resi un luogo rinnovato e accogliente, coerente col sentimento dell’abbraccio di Don Virgilio verso tutti noi".

Gilberto Mosconi