Duemila persone alla cena romana sul lungomare

Dopo due anni riecco la 15ª edizione della festa. Arrivati anche turisti da Germania e Austria

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di Ermanno Pasolini

Tutti Romani, come al tempo di Cesare e vino a fiumi vicino allo storico Rubicone. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, migliaia di persone, delle quali duemila sedute a tavola a mangiare, fra turisti, ospiti e curiosi, in una grande bolgia, hanno affollato la 15ª ’Cena Romana’, a Gatteo Mare con il lungomare Giulio Cesare trasformato in una immensa tavolata di gente con una cena durata tutta la sera fra balli, musiche e sfilate. La serata è stata organizzata dalla associazione ’Gatteo Mare Summer Village’ con l’AssociazioneGiulioCesare che raggruppa albergatori e attività economiche di Gatteo. La maggior parte degli alberghi ha registrato il tutto esaurito. Per rivivere i tempi e i fasti delle grandi libagioni di 2.071 anni fa e partecipare quindi alla cena romana, sono arrivati anche turisti dalla Germania, Austria e Svizzera. La maggior parte ha indossato abiti romani e molti, stranieri compresi, sono arrivati già con il loro costumi personali: "Come sempre la cena romana caratterizza la settimana della storia e al ritmo di musica, danze e libagioni, tutti gli ospiti si sono divertiti assieme ai nostri concittadini per le vie della città - ha detto il sindaco Roberto Pari -. Finalmente dopo due anni ci siamo ritrovati in questa stupenda cena all’aperto per Gatteo Mare sarà l’inizio della stagione estate 2022 che si prospetta ottima come presenze e come iniziative, dedicate all’intrattenimento. Festa ben riuscita perchè ben congegnata e supportata dalla passione dei nostri operatori".

Curiose le pietanze: degustatio ad libitum (antipasto con buffet a piacere); prima coena (primo piatto) cannelloni Spqr; altera coena (seconda cena): carnis in graticula comprendente costine ostrogote, salsicce visigote, costolette unne, pancetta, pullum arrosto (pollo arrosto), porcellum (porchetta), stincum asso (stinco arrosto), patatae barbarae in fornum (le scoprirà Cristoforo Colombo nel 1492). Dolci: ciambella romandiola e vinum candidum. Fructi: mala (mele), pira (pere), cerasa (ciliegie), pruna (susine) e piadina celtica et vinum atrum (sanguis Jovis: sangiovese).

Poi l’esercito romano, i Barbari, le danzatrici e gli spettacoli di fuoco hanno animato la serata. Ha detto Sandro Teverini presidente della ’AssociazioneGiulioCesare’: "E’ stata la 15ª cena romana organizzata dal 2006 a oggi ed è stata la più bella perchè la più attesa. La gente ha voglia di stare insieme. Tutti insieme, turisti italiani e stranieri, hanno cantato ’Romagna mia’ con le sue 21 strofe che si accendono ogni sera al calare del sole illuminando il nostro lungomare. Davvero emozionante".