È sempre caccia agli stagionali "Costi proibitivi per la formazione"

Il presidente degli albergatori affronta il tema della mancanza dei lavoratori

È sempre caccia agli stagionali  "Costi proibitivi per la formazione"

È sempre caccia agli stagionali "Costi proibitivi per la formazione"

Le strutture ricettive si apprestano ad affrontare un’altra stagione estiva con il serio problema della scarsa disponibilità di personale. I lavoratori stagionali non si trovano perchè evidentemente lavorare negli alberghi durante l’estate non è più appetibile come un tempo, quando studenti e disoccupati approfittavano del turismo per mettersi in tasca un gruzzoletto con cui svernare. I tempi sono cambiati già nello scorso decennio e la pandemia sembra aver accentuato tante divergenze. Oggi i lavoratori esigono una paga più alta, orari di lavoro più umani e un giorno libero a settimana, per poter avere una qualità della vita migliore ed avere del tempo da poter trascorrere con la famiglia e le persone care. È emerso chiaramente anche l’altro giorno all’incontro organizzato a Cesenatico dal sindacato Uil Tucs, dove il segretario nazionale Andreani ha sottolineato come il turismo stia attraversando un ottimo periodo e gli albergatori non sfruttano la possibilità di formare il personale, che è un delle esigenze prioritarie.

Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi, l’associazione alla quale aderiscono circa 200 delle 300 strutture ricettive di Cesenatico, fotografa una situazione diversa: "Noi per primi siamo favorevoli alla formazione e questo inverno volevamo organizzare dei corsi, tuttavia far venire delle persone da altre regioni ha dei costi proibitivi che non possiamo permetterci". Sulla questione degli stipendi più alti, Pasini è d’accordo, ma sottolinea che il tutto deve essere sostenibile: "Abbiamo alberghi con prezzi di 50-60 euro in pensione completa e per i turisti sportivi si arriva a 30 euro. Quindi per poter garantire buste paga più robuste, dobbiamo aumentare le tariffe. Quest’anno abbiamo suggerito un aumento del 10 per cento, per fronteggiare l’aumento dei costi di gestione e poter iniziare a garantire paghe più alte. Dobbiamo aiutare gli albergatori a non svendere, a tenere duro, ma non è facile, perchè a molti prevale la paura di non riuscire a lavorare e a rispettare gli impegni. Soltanto rimanendo uniti possiamo crescere, per il bene nostro e dei nostri dipendenti ai quali vogliamo dare di più, ma sino ad ora la pratica è diversa dalla teoria che qualcuno predica. Sulla detassazione delle buste paga sono d’accordo, imprese e sindacati devono fare fronte comune".

g.m.