Dopo una quindicina d’anni di totale abbandono, finalmente da qualche giorno all’Edilceramica Prefabbricati del Savio di San Carlo di Cesena c’è un po’ di vita: è in corso lo sgombero di tutti i materiali accumulati all’interno e all’esterno dell’edificio che aveva ospitato un grande magazzino di materiali per l’edilizia, con sala mostra in via Romolo Murri e magazzino sul retro in via Castiglione, la strada che dal centro del paese porta al ponte sul Savio. Finalmente gli abitanti degli edifici circostanti possono tirare un sospiro di sollievo dopo anni di proteste inascoltate per il degrado dell’area con erbacce, animali e insetti di ogni genere a profusione; l’ultima protesta risale a due anni fa, quando la giunta guidata dal sindaco Enzo Lattuca si confrontò col presidente del quartiere Vallesavio Tommaso Pirini e con le consigliere Anna Biscardi e Carla Salsi: furono sollecitati interventi di bonifica anche per la presenza di coperture in Eternit contenenti amianto, ma le richieste rimasero lettera morta. Analoghe argomentazioni per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area Edilceramica vennero svolte in consiglio comunale a opera di Enrico Castagnoli della lista civica Cambiamo, ma senza ottenere risultati concreti.
L’edificio Edilceramica è stato acquistato all’asta fallimentare, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, da Giorgio Gustavo Rosso, fondatore del gruppo Macro che la scorsa settimana ha illustrato i suoi progetti nella riunione del consiglio di quartiere a San Carlo, con la partecipazione dell’assessore all’Ambiente Andrea Bertani, compiaciuto per la realizzazione di un intervento di rigenerazione urbana-
"Abbiamo intenzione di creare un centro per il riciclo, il riuso – ha spiegato Rosso con tono pacato –, qualcosa che sia interculturale, interreligioso, ma anche intergenerazionale per favorire il rapporto fra bambini, giovani e anziani".
"Abbiamo cominciato a ripulire tutta l’area coinvolgendo anche coloro che abitano negli edifici adiacenti – ha continuato Rosso – ma all’interno dell’edificio abbiamo trovato montagne di rifiuti dei quali non c’era traccia nella relazione del fallimento. Ora quei materiali, che mi hanno detto essere rifiuti speciali, devono essere smaltiti; abbiamo interpellato Hera, ma ci sono costi molto elevati da affrontare. E poi ci saranno ulteriori problemi quando sarà il momento di mettere a posto la struttura muraria: l’edificio dell’Edilceramica in realtà sono tre edifici costruiti in successione appoggiando la nuova realizzazione a quella preesistente. E ci saranno da considerare le norme antisismiche".